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Coronavirus, il caso Djokovic si abbatte sul campionato delle stelle

Positivo il cestista Nikola Jokic: aveva partecipato ad un evento con il tennista ed era atteso a Denver per riprendere la stagione Nba. Dovrà restare in Serbia

Cresce l’attesa per il ritorno in campo di Lebron James (nella foto qui sotto con la moglie) e delle altre stelle del campionato professionistico di basket Nba. Ma c’è una spada di Damocle che incombe e che unisce Stati Uniti e Serbia, pallacanestro e tennis. Nikola Jokic, stella serba dei Denver Nugget, sarebbe risultato positivo al test per il coronavirus e al momento si troverebbe in quarantena nel suo paese natale. Jokic dovrebbe tornare a breve a Denver per riprendere poi la stagione Nba insieme ai suoi compagni. Agli inizi di giugno Jokiv, 20.2 punti e 10.2 rimbalzi di media in stagione, aveva partecipato ad un evento insieme a Novak Djokovic, il fuoriclasse del tennis anch’egli risultato positivo al covid-19 nei giorni scorsi.

Fulmine

La notizia ha colpito come un fulmine tifosi, addetti ai lavori e followers sui social. Novak Djokovic positivo al coronavirus, evidenzia Adnkronos,  fa discutere il popolo di Internet, diviso tra coloro che lo difendono a spada tratta e chi, invece, lo attacca. Il grande tennista serbo ha infatti sempre espresso apertamente le sue opinioni in merito al vaccino anti coronavirus, dichiarandosi contrario, e in questi giorni era in corso il torneo benefico Adria Tour, organizzato dal tennista per tornare sui campi da gioco dopo lo stop imposto dalla pandemia. Due elementi che hanno scatenato il web. “Complimenti di cuore a Novak Djokovic che promuove l’Adria Tour, con modalità ‘tutti allegri e senza precauzioni‘”, afferma un internauta. “Djokovic contrario al vaccino, positivo al coronavirus (ma asintomatico). Il destino ha un senso dell’umorismo particolarmente marcato”, gli fa eco un altro. “Non mi sbaglio mai e se non mi piaceva a pelle c’era per forza un motivo, sorry Novak”, dice un altro utente. “Djokovic non sarà mai come Federer e Nadal per una semplice ragione: non perde mai occasione di essere scorretto (sia come professionista che come persona)”, attacca qualcuno. Ma c’è anche chi lo difende. “Quando Djokovic avrà superato brillantemente il covid da asintomatico sarà il miglior testimonial dell’inutilità del vaccino. E sarà tutto merito vostro”, chiosa un’utente. “Vorrei ricordare a quelli che insultano Djokovic che ha donato un milione di euro a Bergamo e un altro milione a Belgrado per le vittime del covid-19″, sentenzia un altro.

Processo

Intanto il collegio difensivo della Island Express Helicopters e quello del pilota Ara Zobayan hanno chiesto che il caso relativo all’incidente di elicottero che lo scorso 26 gennaio è costato la vita al campione Nba, Kobe Bryant, alla figlia, ed ad altre 7 persone, tra cui lo stesso Zobayan, venga trasferito lontano da Los Angeles, dalla Los Angeles Superior Court al vicino sobborgo della Contea di Orange, per garantire un’equità di giudizio. “Chiaramente la popolarità di Kobe si estende ben oltre Los Angeles -ha dichiarato alla Nbc l’avvocato Arthur Willner che rappresenta gli interessi della famiglia del pilota-. Ma non si può sfuggire al fatto che Kobe ha giocato a Los Angeles per molti anni, e per molti anni è stato il volto di Los Angeles”. La vedova di Kobe, Vanessa Bryant, ha citato in giudizio Zobayan insieme a Island Express Helicopters per quanto accaduto sulle montagne vicino Calabasas. Da chiarire la dinamica dell’incidente e le responsabilità del pilota che al momento dell’impatto stava volando a una velocità di 180 miglia all’ora in una zona dove era presente una fitta nebbia. Da chiarire anche il perché, nonostante le avverse condizioni meteorologiche, il volo non sia stato cancellato.

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