L’osservatorio Idmc ha reso noto che, il numero degli sfollati interni al mondo, è aumentato del 50% negli ultimi cinque anni. Il Sudan, con 9,1 milioni, ne ha il numero più alto mai registrato in un singolo Paese dal 2008.
Il dato
I conflitti in Sudan, Striscia di Gaza e Repubblica democratica del Congo hanno spinto il numero di sfollati interni al livello record di 75,9 milioni a fine 2023. Lo rende noto l’osservatorio Idmc. Il numero degli sfollati interni è aumentato del 50% negli ultimi cinque anni nel mondo, precisa l’ong nel suo rapporto annuale pubblicato oggi a Ginevra. Questo numero si confronta con i 71,1 milioni della fine del 2022. A differenza dei rifugiati che fuggono da un paese per stabilirsi altrove, gli sfollati interni rimangono nel loro paese ma sono costretti a spostarsi. Violenza e conflitti sono le cause principali di questi sfollamenti forzati (68,3 milioni), mentre i disastri hanno costretto 7,7 milioni di persone a fuggire e stabilirsi altrove.
L’aumento
Negli ultimi cinque anni il numero di persone sfollate a causa di violenze e conflitti è aumentato di 22,6 milioni. I due maggiori aumenti si sono verificati nel 2022 e nel 2023. Con 9,1 milioni di sfollati interni, il Sudan ha il numero più alto mai registrato in un singolo Paese dal 2008 e dall’inizio del conteggio. Quasi la metà di tutti gli sfollati vive nell’Africa subsahariana, ha affermato l’Idmc.
Fonte: Ansa