L’esercito israeliano ha chiesto all’Unifil di ritirare i caschi blu da un avamposto lungo la Linea Blu al confine tra Israele e Libano, ma l’ONU ha rifiutato. L’Unifil ha confermato che i peacekeeper resteranno nelle loro posizioni nonostante la richiesta. La forza ONU è l’unico canale di comunicazione tra le parti e continua a lavorare per proteggere la popolazione locale.
L’esercito israeliano ha chiesto nei giorni scorsi all’Unifil di ritirare i caschi blu da un avamposto lungo la Linea Blu, al confine tra Israele e Libano, ricevendo il rifiuto da parte dell’Onu. La notizia è stata confermata dall’Irish Time: si tratta dell’avamposto 6-52 presidiato da un singolo plotone irlandese. Il capo delle operazioni di pace delle Nazioni Unite, Jean-Pierre Lacroix, citato da Ap, ha affermato che le forze di peacekeeping resteranno nelle loro posizioni, nonostante la richiesta di Israele. La forza Onu è “l’unico canale di comunicazione tra le parti – ha spiegato -. E sta anche lavorando con i partner per fare il possibile per proteggere la popolazione”. L’area è teatro di intensi combattimenti tra l’Idf e Hezbollah: alcuni degli scontri, sottolinea l’Irish Times, hanno avuto luogo a meno di 2 km dall’avamposto irlandese.
La forza di pace Onu Unifil, di cui fanno parte oltre 1.000 soldati italiani, ha fatto sapere ufficialmente che non lascerà le posizioni che tiene nel sud del Libano, malgrado la richiesta da perte di Israele di “ricollocarsi”. Lo dice un comunicato ufficiale della missione Onu, confermando quanto anticipato in serata dal capo delle operazioni di pace delle Nazioni Unite, Jean-Pierre Lacroix, citato dall’Ap. “Il 30 settembre l’Idf ha notificato all’Unifil la sua intenzione di condurre incursioni limitate in Libano. E hanno chiesto a noi di ricollocarci, spostandoci da alcune delle nostre posizioni”. “I peacekeeper restano in tutte le loro posizioni e la bandiera delle Nazioni Unite continua a sventolare”, si legge nella nota.
“Stiamo riaggiustando le nostre posizioni e attività, abbiamo i nostri piani di emergenza e siamo pronti ad attivarli se si rendesse assolutamente necessario”, si legge ancora. “Noi – recita la nota Unifil – continuiamo a sollecitare il Libano e Israele a impegnarsi di nuovo per la Risoluzione 1701 del Consiglio di Sicurezza, con le azioni e non a parole, come unica soluzione in grado di riportare nella regione pace e stabilità”. La Risoluzione 1701 alla quale l’Unifil fa riferimento è quella approvata dal CdS Onu nel 2006, dopo la fine della guerra di allora fra Israele e Libano, e stabilisce che solo l’esercito regolare libanese e la forza di pace dell’Onu devono essere schierati nel sud del Libano.
Fonte: Ansa
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