Fortunatamente non si registrano feriti, ma le tre esplosioni che si sono verificate nella notte nell'impianto Idf a servizio del Convertitore 1 di Acciaieria 2 nello stabilimento siderurgico Arcelor Mittal di Taranto, fanno suonare un campanello di allarme.
Il fatto
Come riporta l'Ansa, la notizia è stata diffusa da fonti sindacali. Le tre esplosioni hanno provocato diversi squarci alle tubazioni della condotta di aaspirazione del recupero gas. Le fonti sindacali hanno ricordato come l'incidente si sia verificato alla vigilia della fermata dell'Acciaieria 1 e del conseguente aumento della produzione per l'Acciaieria 2, che necessita di manutenzione.
Riduzione di personale?
Per la fermata dell'acciaieria 1 l'azienda ha già annunciato una riduzione di personale da 477 a 227 unità che determinerà la collocazione di 250 lavoratori in Cassa integrazione ordinaria (Cigo). I coordinatori di fabbrica Fiome Uilm, Francesco Brigati e Gennaro Oliva, precisano in una nota che “le deflagrazioni si sono verificate nei pressi del pulpito di stiring, laddove c'è transito di personale per le normali attività di affinazione. L'acciaieria 2, a conferma di quanto sostenuto da Fiom e Uilm nei giorni scorsi e verificato nel corso del sopralluogo effettuato ieri, non può sostenere l'aumento produttivo a 3 convertitori e gli ultimi episodi lo testimoniano”. La previsione di fermata dell'Acciaieria 1 è di circa 2 mesi, fino al marzo 2020. Fiom e Uilm chiedono ad Arcelor Mittal di “tornare sui suoi passi e sospendere immediatamente la scelta unilaterale di fermare l'Acciaieria 1 in quanto, i continui rinvii e ritardi su manutenzione ordinaria e straordinaria determinano, in caso di aumento produttivo, situazioni di pericolosità sia dal punto di vista di sicurezza che dell'ambiente”. Nei giorni scorsi la multinazionale franco-indiana ha riferito alle organizzazioni sindacali che i nuovi assetti produttivi sono dovuti a “uno scarso approvigionamento di materie prime e all'attuale capacità produttiva legata alle commesse”.
Furlan: “Governo convochi azienda”
“E' urgente che il governo convochi subito Arcelor Mittal e i sindacati per affrontare la situazione dello stabilimento che ogni giorno rischia di peggiorare”. Lo ha detto Annamaria Furlan, segretaria generale della Cisl. “E' un fatto preoccupante, molto grave – ha sottolineato la Furlan -. Bisogna far rispettare all'azienda l'accordo per la produzione, la sicurezza dell'impianto, la tutela della salute dei cittadini. Ogni ritardo è un danno per lo stabilimento, per il risanamento dell'ambiente, per la comunità di Taranto e per il Paese”.