“Come persone di fede – affermano i Frati minori statunitensi -, non solo condanniamo il razzismo sistemico che ha portato a questi eventi, ma ci dedichiamo anche di nuovo a porre fine all’ingiustizia razziale nelle nostre province, nella nostra Chiesa e nella nostra nazione e creare quello spazio in cui l’amata comunità di Martin Luther King fiorirà”.
Stop al razzismo
“In un momento in cui il coronavirus ha colpito in modo sproporzionato persone di colore, abbiamo assistito all’uccisione di George Floyd e alle proteste, a volte violente, che in seguito si sono verificate nelle nostre città. I nostri cuori vanno a tutti coloro che sono stati coinvolti”, affermano, in una dichiarazione rilanciata in Italia dall’Ansa, le sei province statunitensi dell’Ordine francescano dei Frati minori. “Anche se, seguendo le orme di San Francesco d’Assisi, condanniamo la violenza e desideriamo la pace, rimaniamo solidali con i nostri fratelli e sorelle afroamericani oltraggiati che chiedono la fine della violenza mortale del razzismo. Non possiamo essere indifferenti quando la dignità data loro da Dio viene violata”, spiegano i seguaci americani del Poverelli di Assisi.
Elezioni
Intanto, a quattro mesi dalle elezioni, Donald Trump ha forse toccato il punto più basso della sua presidenza. Ma incurante del calo nei sondaggi, ha deciso di sfidare l’ascesa galoppante del coronavirus, la rabbia antirazzista e le proteste dei Sioux, volando con la first lady Melania al Monte Rushmore, nel South Dakota, per dare il via al weekend di celebrazioni per il 4 luglio con un discorso davanti a migliaia di persone.