Secondo le ultime statistiche pubblicate, nel mondo vi sono circa 25 milioni di persone che si vedono costrette al lavoro forzato, delle quali 16 milioni nel settore privato, 4 milioni nei settori pubblici più disparati e 4,8 milioni di persone sono costrette a vendere il proprio corpo.
Una Guida della Commissione Europea per prevenire il lavoro forzato e lo sfruttamento
Alla luce di questi dati estremamente preoccupanti la Commissione Europea ed il Servizio Europeo per l’Azione Esterna hanno pubblicato in data odierna una Guida alla Due Diligence con l’obiettivo di aiutare le aziende dell’Unione Europea ad affrontare e contestualmente diminuire i rischi correlati al lavoro forzato e allo sfruttamento nelle rispettive catene di approvvigionamento ubicate dentro e fuori dai territori comunitari. Oltre a ciò, la Commissione Europea, sta propendendo ogni sforzo possibile al fine di promulgare una legislazione sulla governance aziendale sostenibile con l’obiettivo di introdurre il cosiddetto obbligo di diligenza aziendale che intende obbligare le aziende Ue a prevenire, mitigare, identificare e rendere conto alle autorità costituite degli eventuali comportamenti degradanti che violano la normativa nelle diverse catene di approvvigionamento e operazioni aziendali. In particolare, la guida pubblicata quest’oggi, intende fornire alle aziende consigli pratici e concreti sulle modalità di identificazione e prevenzione del lavoro forzato e della tratta di esseri umani.
La Carta dei Diritti Fondamentali dell’U.E.
La normativa posta in essere si esemplifica in ossequio all’articolo 5 della Carta dei Diritti Fondamentali dell’Unione Europea la quale proibisce tre reati: la servitù e la schiavitù, la tratta di esseri umani ed il lavoro forzato; in particolare, rispetto a questo è utile ricordare che, nel territorio dell’Unione Europea, tra questa fattispecie di reati, il più diffuso risulta essere la tratta di esseri umani a scopo di sfruttamento sessuale a cui segue quella nell’edilizia e nel settore agricolo.