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Guerra in Ucraina, Zelensky: “All’Italia chiediamo difese antiaeree”

Onu: "In Ucraina morti 6.374 civili, feriti almeno 9.776". Aiea invierà degli ispettori in 2 centrali nucleari ucraine, tra cui Zaporizhzhia

All’Italia l’Ucraina chiede armi per la difesa antiaerea, dice intervistato dal Corriere della Sera il presidente Volodymyr Zelensky. E riferisce della sua conversazione telefonica con Giorgia Meloni: si è detta favorevole alla “comune alleanza” nell’Ue e “ha assicurato pieno sostegno contro l’aggressione russa”. L’ha invitata a Kiev: “E lei ha replicato che verrà”.

“Credo che abbiamo costruito un’ottima relazione in continuità con il periodo iniziato da Draghi“, riflette il presidente ucraino. A chi afferma che sta a Kiev cercare la pace, Zelensky replica di aver sempre voluto parlare, “ma non con la pistola puntata alla tempia”.

Zelensky: “Lottiamo per Ue, meritiamo già di farne parte”

Stamane il presidente ucraino, intervenendo alla conferenza della Ricostruzione in corso a Berlino, ha sottolineato le parole di ieri dette da Olaf Scholz. Il cancelliere tedesco aveva detto che “chi investe nell’Ucraina investe in un futuro membro dell’Ue”.

“Questa visione dell’Ucraina come Paese europeo è molto importante – ha sottolineato Zelensky in video collegamento -. E sotto molti aspetti l’Ucraina ha già meritato di farne parte. La gente vede cosa facciamo già per l’Europa. Noi rappresentiamo la sicurezza fisica dell’Europa. Non lottiamo solo per la sicurezza dell’Ucraina e dei nostri vicini, ma anche per la sicurezza dell’Europa”.

Onu: “In Ucraina morti 6.374 civili, feriti almeno 9.776”

La guerra in Ucraina entra nel suo 244esimo giorno. Secondo l’agenzia delle Nazioni Unite per i diritti umani, citata dal Kyiv independent, al 23 ottobre durante l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia sono rimasti uccisi almeno 6.374 civili e ferite almeno 9.776 persone. In tutto sarebbero 16.150 le persone colpite durante i raid. L’agenzia osserva che le cifre effettive potrebbero essere considerevolmente più alte.

Ucraina: annullate chiusure di stabilizzazione energia a Kiev

L’operatore energetico ucraino Ukrenergo ha annullato le interruzioni di elettricità introdotte nei giorni scorsi a Kiev al fine di stabilizzare i flussi, restituendo ai residenti la possibilità di attingere per tutto il giorno alla corrente, invitando però la popolazione ad utilizzarla con criterio e parsimonia. Lo ha riferito la società di utility Dtek all’agenzia Unian in una nota.

Nel comunicato si sottolinea che la situazione del sistema energetico resta difficile. “Per supportare il sistema elettrico, invitiamo tutti i residenti della capitale a consumare elettricità moderatamente – accendere uno alla volta gli elettrodomestici, ridurre il più possibile il consumo di elettricità al mattino dalle 06:00 alle 11:00 e la sera dalle 17:00 alle 23:00. Chiediamo ai clienti business di limitare l’uso dell’illuminazione esterna delle facciate di uffici, ristoranti, centri commerciali”, ha esortato Dtek affermando che “questi semplici passaggi aiuteranno a ridurre la necessità di disconnessioni e il numero di utenti disconnessi”. L’interruzione delle forniture si era resa necessaria a causa dei danni provocati alle centrali elettriche dai bombardamenti russi.

Aiea invierà ispettori in due centrali nucleari

Sempre sul fronte energetico, il direttore generale del’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica (Aiea), Rafael Grossi, invierà nei prossimi giorni ispettori in due centrali ucraine per “individuare eventuali attività e materiali nucleari non dichiarati”: lo riporta Ukrinform. Il capo dell’Aiea ha tenuto a precisare che l’agenzia ha ispezionato una di queste località un mese fa [l’impianto di Zaporizhzhia, ndr] sottolineando che “non sono state trovate attività o materiali nucleari non dichiarati”.

Ieri il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba aveva chiesto a Grossi di inviare esperti negli impianti nucleari del Paese per smentire le affermazioni russe secondo cui l’Ucraina intende utilizzare una “bomba sporca“. In un tweet Kuleba aveva aggiunto: “Non abbiamo nulla da nascondere”, anticipando che Grossi aveva “accettato” di “inviare urgentemente esperti nelle strutture in Ucraina”. Le due centrali, di cui Grossi non ha fatto i nomi, sono state visitate regolarmente dagli ispettori dell’Agenzia, ha detto il capo dell’Aiea aggiungendo di avere ricevuto una richiesta scritta dall’Ucraina per l’invio degli ispettori.

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