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Guerra alla Camorra: 24 arresti nel clan Lo Russo

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E'guerra aperta ai clan di camorra nel napoletano. Mercoledì scorso, con l'operazione “Piazza Pulita”, era stato decapitato il clan Orlando con 24 arresti, due dei quali direttamente legati alla famiglia di camorra operante storicamente sul territorio di Marano di Napoli; l'indagine, durata oltre due anni, aveva portato anche al sequestro di oltre 40 chili di sostanza stupefacente. Stamani all'alba i Carabinieri del Comando Provinciale di Napoli e il personale del Centro Operativo Dia di Napoli hanno eseguito 24 misure cautelari, emesse su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia, a carico di altrettanti affiliati al gruppo camorristico denominato “abbasc Miano”, costola del più noto clan “Lo Russo”, gruppo criminale operante nei quartieri napoletani di Miano, Marianella, Piscinola e Don Guanella ma con ramificazioni in varie Regioni italiane. Come base ha il Rione San Gaetano. Gli investigatori hanno focalizzato l'attenzione sulle “giovani leve” del clan che, dopo gli arresti e i pentimenti di esponenti di vertice del clan Lo Russo nel novembre del 2017, hanno assunto il controllo della zona. Controllo garantito anche dai solidi legami con affiliati detenuti da cui, nonostante lo stato di detenzione, hanno continuato a ricevere consigli e direttive grazie ai contatti mantenuti dai familiari che hanno consentito ai reclusi di partecipare alla vita del clan impartendo direttive sulle attività illecite da compiere. A gennaio 2020 era stato arrestato anche un agente della Polizia penitenziaria, accusato di avere portato all'esterno del carcere i pizzini del capo clan Antonio Lo Russo, in prigione dal 2014. Agli arrestati di oggi vengono contestati, a vario titolo, i reati di “associazione di tipo mafioso”, “traffico di stupefacenti”, “detenzione e porto abusivo di armi”, “estorsione” e “usura”. 

Siracusa

Non si ferma la lotta dello Stato alle organizzazioni criminali. In Sicilia i Carabinieri del Comando provinciale di Siracusa hanno dato stamani esecuzione a un decreto di sequestro finalizzato alla confisca del valore di 50 milioni di euro a carico del clan Nardo di Lentini. La misura di prevenzione patrimoniale è stata emessa ai sensi del  Codice Antimafia, su proposta della Procura della Repubblica, Direzione Distrettuale Antimafia di Catania, che ha coordinato le indagini dei Carabinieri del Nucleo Investigativo del reparto operativo aretuseo. Colpite due ditte di Lentini operanti nel lucroso settore del  trasporto su gomma ortofrutticolo, in particolare di agrumi, con più di 200 dipendenti e una flotta di circa 350 mezzi, nonché un appartamento, capannoni, terreni e conti correnti, intestati a soggetti ritenuti prestanome di un elemento di spicco del clan, detenuto dagli anni Novanta.

Catania

Sempre in Sicilia, a Catania, un'operazione contro il traffico internazionale di sostanze stupefacenti ha portato a un maxi sequestro di droga. Un'organizzazione internazionale finalizzata all'importazione e al traffico di droga tra l'Italia, la Spagna, il Messico e la Colombia è stata sgominata oggi dalla Guardia di Finanza di Catania, con il supporto e la collaborazione della Direzione centrale per i servizi antidroga e del Servizio centrale investigazione criminalità organizzata: sette le persone indagate e quattrocentosei i chili di cocaina sequestrati oggetto di una consegna controllata da Bogotà (in Colombia) fino a Catania. I sette arrestati farebbero parte di un'organizzazione criminale internazionale. Ordinanza di custodia cautelare in carcere – con contestuale applicazione di un mandato diarresto europeo – emessa dal gip del Tribunale di Catania anche nei confronti di 5 ulteriori persone.

Stupefacenti, nel 2018 boom di sequestri in Sicilia

Il 2018 è stato un anno nero sul fronte degli stupefacenti in Sicilia. Secondo i dati contenuti all’interno dell’Annuario delle statistiche ufficiali del ministero dell’Interno, le operazioni antidroga hanno condotto al sequestro di oltre 29 mila chili di sostanze stupefacenti nella sola Sicilia (circa un quarto del quantitativo sequestrato a livello nazionale, più precisamente il 23,7% degli oltre 123 mila chili sequestrati), quasi per la maggior parte rappresentate da hashish (poco più di 24 mila chili, corrispondenti all’82,7% del totale sequestrato in Sicilia). Un’altra fetta abbastanza importante è costituita dal sequestro di marijuana (cinquemila chili); quote residuali sono, invece, rappresentate da cocaina (135 chili) ed eroina (5 chili).

Milena Castigli: