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Mattarella: “Grazia Deledda scrittrice sensibile, ha dato lustro al Paese”

Il Presidente della Repubblica Mattarella in una dichiarazione a 150 anni dalla nascita di Grazia Deledda, Premio Nobel per la letteratura

“A 150 anni dalla nascita di Grazia Deledda, la Repubblica celebra una donna di grande talento, una scrittrice sensibile e profonda, una personalità che ha dato lustro al Paese fino a conseguire – unica donna italiana – il Premio Nobel per la letteratura nel 1927“. Così il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in una dichiarazione a 150 anni dalla nascita di Grazia Deledda, avvenuta a Nuoro il 27 settembre 1871. La Deledda è morta a Roma il 15 agosto 1936. È ricordata come la prima donna italiana – e la seconda al mondo dopo la svedese Selma Lagerlöf – a ricevere il Nobel per la letteratura [in video, il discorso della Deledda al ricevimento del Nobel riportato da Rai Sardegna. Commento storico a cura dello scrittore Mario Ciusa Romagna, ndr].

Mattarella: “Deledda Sentiva la forza delle proprie radici sarde”

Sentiva la forza delle proprie radici – afferma Mattarella – nella Sardegna che le ha dato i natali e l’ha resa partecipe di quell’umanità che ha poi descritto con realismo nelle sue storie intense e drammatiche. Ha provveduto per gran parte da sola alla propria formazione culturale e anche all’avvio della carriera di scrittrice: proprio la personale tenacia è stata ragione non secondaria della sua affermazione e dell’apprezzamento che ha saputo conquistare tra i letterati europei”.

“Con impegno e costanza ha continuato a lavorare e a perfezionare le capacità espressive, anche dopo i primi romanzi di successo. Questo le ha consentito di sviluppare, nei racconti, il suo ricco mondo interiore”.

La narrazione di Grazia Deledda, aggiunge il presidente della Repubblica, “aveva una forte carica etica, che ha contribuito a rendere universali il dolore, il calore, i sentimenti dei personaggi tratti dalla sua terra. La sua visione dell’esistenza umana, unita alle qualità delle opere, venne pienamente riconosciuta nelle motivazioni del Nobel, che esaltarono ‘la sua potenza di scrittrice, sostenuta da un alto ideale’. Una eredità che rende ancor più ricco il patrimonio della letteratura italiana”

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