Il governo proroga al 25 febbraio lo stop agli spostamenti tra Regioni

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Il bollettino Covid-19 di oggi indica 13.908 nuovi casi e 316 i morti. Il tasso di positività scende al 4,5%. Dati che continuano a preoccupare.

Nel pomeriggio il consiglio dei ministri ha prorogato fino al prossimo 25 febbraio lo stop agli spostamenti tra le regioni. La scadenza, inizialmente fissata al 15 febbraio, viene così spostata di dieci giorni e riguarda l’intero territorio nazionale.

Rimangono sempre permessi, come già previsto, gli spostamenti “motivati da comprovate esigenze lavorative o da situazioni di necessita’ ovvero per motivi di salute”. Ed è sempre consentito il rientro presso la propria residenza, domicilio o abitazione.

La nuova misura anti Covid è stata varata in una seduta lampo (meno di un quarto d’ora) del Consiglio dei Ministri, forse l’ultimo presieduto dal presidente del consiglio dimissionario Conte. Toccherà quindi probabilmente al nuovo premier Draghi stabilire la strategia anti Covid a partire dal 25 febbraio.

Il quadro resta preoccupante

La proroga arriva nel giorno in cui l’indice RT nazionale sale allo 0.95 (era allo 0,84 la scorsa settimana). Dal monitoraggio settimanale del Ministero della Salute, dunque, emerge qualche motivo di preoccupazione che si concentra sopratutto sull’incidenza delle cosiddette varianti del coronavirus: secondo una indagine inviata alle Regioni dall’Istituto Superiore di Sanità, infatti, circa un contagio su 5 in Italia sarebbe positivo alla variante inglese sulla base dei test realizzati il 3 ed il 4 febbraio scorso.

Le parole degli esperti

Proprio sulle varianti del virus è arrivato l’alert del presidente dell’Istituto Superiore di Sanità: “Siamo in una fase molto delicata dell’epidemia, con una circolazione diffusa delle varianti, che come sappiamo hanno una maggiore trasmissibilita’ – ha detto Brusaferro – Ci sono segnali di controtendenza che vanno guardati con grande attenzione e consigliano grande precauzione e consapevolezza nelle misure da adottare perche’ potrebbero portare rapidamente a una crescita del numero di nuovi casi”.

La situazione in Italia

Ci sono inoltre situazioni che presentano un livello di rischio alto: è il caso dell’Umbria e della provincia autonoma di Bolzano. Altre 10 regioni presentano un rischio moderato (la scorsa settimana erano 11). Cinque regioni presentano un alto rischio di progressione per le prossime settimana e nove presentano invece un rischio basso. Sette regioni presentano un indice Rt superiore ad 1.

La corsa ai vaccini

In questo scenario si inquadra la decisione odierna del Governo che appunto prolunga i termini di fermo agli spostamenti tra le regioni. Continua intanto l’impegno per garantire a tutti il vaccino.

L’Unione Europea mette in guardia contro i prodotti venduti sul mercato nero ed il monito arriva nel giorno in cui trapela la notizia che la regione Veneto sta cercando 4 milioni di dosi: la regione guidata dal governatore Zaia ha chiesto le autorizzazioni all’Aifa e  prevede tempi di consegna di un mese.

Serena Livoli: