E'la peggiore minaccia alla finanza mondiale. Così l'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (Ocse) ha definito l'epidemia di Covid-19, che sta minacciando la vulnerabilità di oltre 88mila contagiati in 65 Paesi. Oggi i decessi superano i 3mila casi, di cui solo 2.900 in Cina. Lo ha dichiarato la capo-economista Laurence Boone in video-conferenza, sottolineando che “il virus rischia di dare un altro colpo all'economia globale […] già indebolita da tensioni commerciali e politiche“. Le dichiarazioni di Boone suonano come un invito ad agire prontamente perché l'epidemia scatenata dall'nCoV-2019 non impatti, più di quanto stia già facendo, sull'economia internazionale.
I due scenari
L'Organizzazione ha ipotizzato due scenari: il primo scenario, quello “ottimista”, prevederebbe un'epidemia contenuta che ridurrebbe la crescita economica globale con una contrazione del 2,4% nel 2020. Il secondo scenario, invece, vedrebbe una sorta di “effetto domino”: se l'epidemia si prolungasse, l'impatto sull'economia mondiale avrebbe delle ripercussioni molto più incisive, con una crescita economica sicuramente ridotta di circa la metà rispetto alle stime fornite dall'Ocse lo scorso autunno: l'1,5% contro il 2,9% stimato precedentemente. Stessi scenari ipotizzati nell'Economist: “Se le pandemia diventasse molto contagiosa, i modelli puntano a una crescita economica globale di due punti percentuali in meno in dodici mesi, attestandosi così all'1%”.
Il modello Hubei
Come rileva il settimanale d'informazione politico-economica, fa fede il caso dell'Hubei, la provincia-focolaio, con una popolazione di circa 59 milioni di abitanti, che conta almeno 65mila casi di contagio ed un tasso di mortalità del 2,9%. Il resto della Cina annovera 13mila contagi, molti di meno. Per la prima volta nella sua storia, la Repubblica Popolare Cinese ha messo in piedi misure draconiane di quarantena: sebbene siano state avanzate critiche sulla mancata, pronta comunicazione dei casi, probabilmente senza tali misure oggi conteremmo decine di migliaia di morti. Ma la quaranatena ha un costo, soprattutto concernente i trattamenti sanitari. Quello del Covid-19 premerà proprio su questo: la Cina, infatti, sta mostrando come il sistema sanitario di un Paese rischia di esserne seriamente minacciato: gli ospedali hanno bisogno, infatti, di strumenti sanitari e protezioni ideonee. Tutto questo avrà un suo costo dal punto di vista mondiale.