Spiace dover constatare che le classi agiate, che vivono nel benessere e se ne compiacciono, preservano i propri figli dal contagio sociale con i figli delle persone meno abbienti. In tal modo insegnano il razzismo ai propri figli sin dall’infanzia. Si può affermare che la pedagogia del razzismo trova fertile terreno e si sviluppa nell’universo dei bambini.
Si osserva, pertanto, che i figli dei genitori benestanti escludono i propri coetanei meno abbienti, determinando classismo ed emarginazione sociale. Il bambino svantaggiato eccessivamente viene isolato dai bambini benestanti, anche nei luoghi in cui essi sono tenuti a socializzare. Si creano, in tal modo, già a partire dall’infanzia, i presupposti per la divisione sociale.
Le scuole, anche quelle pubbliche, spesso alimentano tale razzismo sociale, in quanto permettono la creazione di barriere invalicabili tra i bambini che si riversano sullo stato d’animo di quelli esclusi, creando in loro un senso di inferiorità. È questa la società del consumismo, del benessere, che sfocia nella discriminazione. A pagarne le spese sono i bambini dei genitori poveri, visti come insetto da allontanare.
Bisogna cambiare rotta e le scuole non possono esimersi di ottemperare all’obbligo di impartire un’educazione che rimarchi l’equanimità sociale, che tutti include. Non si può eludere l’obbligo morale ed educativo di creare nei bambini il sentimento della coesione sociale, insegnando loro a giocare insieme, senza discriminare. Lasciamo agli adulti la presunzione di sentirsi migliori di altri, non contagiamo l’animo dei bambini con sentimenti discriminatori, che non li rendono certo felici e non sono il presupposto perché diventino adulti maturi, animati dal senso di giustizia.
Gli insegnanti delle scuole elementari andrebbero selezionati in base al criterio del possesso della consapevolezza del valore dell’amore fraterno. Purtroppo ciò non avviene. Ed anche per tale motivo la società civile sta peggiorando sempre più. Se i bambini, a qualsiasi razza e classe sociale appartengano, sapranno e potranno, perché lo avranno appreso dagli adulti, giocare insieme, diventeranno donne e uomini ricchi d’amore, che, sicuramente, riverseranno nel contesto sociale ed umano, che sarà conseguentemente più accogliente e, pertanto, più ricco. Le diversità sociali – non vi è dubbio – sono una ricchezza da cogliere nella sua infinita bellezza perché crea spazi di amore.