E’ stata uccisa con iniezione letale in un’esecuzione federale Lisa Montgomery, la prima donna a essere messa a morte in quasi 70 anni. Lo comunica il Dipartimento di Giustizia Usa. La sua esecuzione era stata sospesa ieri per consentire una perizia psichiatrica sulla donna: una sospensione che aveva suscitato speranze in quanti nel mondo si oppongono alla pena di morte.
La storia di Lisa
Lisa ha ricevuto l’iniezione letale nel carcere di Terre Haute, in Indiana. La donna, 52 anni, era stata riconosciuta colpevole di un delitto efferato: l’uccisione nel 2004 nello stato del Missouri di una donna incinta, la 23enne Bobbie Jo Stinnett, alla quale aveva estratto con un coltello il feto, portato via come se fosse suo figlio, lasciandola morire dissanguata.
Oggetto di gravissimi abusi in famiglia da bambina, Montgomery era ritenuta gravemente malata di mente. E dopo la fine, imposta da Donald Trump, della moratoria sulla pena di morte federale, proprio su questo aspetto si è incentrato il ricorso dei suoi avvocati, accolto ieri da un giudice dell’Indiana, per una nuova perizia psichiatrica. Che evidentemente non è bastata a salvarle la vita. Oggi, il via libera all’esecuzione, in ottemperanza a quanto già deciso dalla Corte Suprema, a quasi 70 anni dall’ultima esecuzione capitale di una donna.
Amnesty, Lisa Mongomery uccisa dopo “allucinanti decisioni”
“Dopo un’allucinante serie di decisioni, le une contro le altre, di vari tribunali, ore di incertezza e una vana richiesta finale di sospensione, Lisa Montgomery è stata messa a morte alle 7.31 ora italiana. L’11ma esecuzione federale sotto Trump, la prima di una donna da 67 anni”. Lo scrive in un tweet il portavoce di Amnesty International Italia, Riccardo Noury.
S.Egidio: “Sdegno e protesta esecuzione Lisa Montgomery”
La Comunità di Sant’Egidio, insieme ai tanti che hanno in questi giorni sostenuto la battaglia per la vita di Lisa Montgomery, esprime “tutto il suo dolore, insieme a sdegno e protesta, per la decisione crudele di portare comunque a termine l’esecuzione capitale, nonostante la richiesta di una sospensione per verificare il suo stato di grave disagio psichico”. Un atto, sottolinea la Comunità in una nota, “che manifesta soltanto un desiderio di vendetta ‘legale’, che nulla ha a che vedere con la giustizia, che è sempre lotta per la vita”.
“L’orrore di questa morte non sana le ferite provocate dalla violenza – prosegue -, ma inietta dosi di odio e disperazione in una società che invece ha bisogno di ragionevolezza, di una giustizia riabilitativa, di misericordia e di perdono“.
“Ci auguriamo – aggiunge Sant’Egidio – che la scellerata decisione di riesumare le esecuzioni federali negli Stati Uniti sia presto revocata e si possa aprire una stagione di rispetto per la vita dopo troppa morte”. La Comunità di Sant’Egidio ringrazia infine “tutti coloro che hanno combattuto con noi, che hanno sostenuto l’appello per salvare Lisa e invita tutti a rafforzare il proprio impegno per la vita e contro ogni forma di pena di morte nel mondo”.
Nardella: “Montgomery giustiziata macabra beffa”
“Lisa Montgomery è stata giustiziata. E’ la prima donna in 70 anni dopo il ripristino della pena capitale federale da parte di Trump. Una macabra beffa dopo la notizia della sospensione. Una sconfitta per l’umanità. Noi portiamo avanti una battaglia di civiltà: #NOpenadimorte”. Lo ha scritto, su Twitter, il sindaco di Firenze, Dario Nardella.