Durante una manifestazione a Louisville, in Kentucky, organizzata per chiedere giustizia per Breonna Taylor, la donna afroamericana uccisa lo scorso marzo dalla polizia, sono partiti alcuni spari contro due agenti. Entrambi sono feriti ma non in condizioni critiche.
Lo conferma la polizia di Louisville, sottolineando che uno degli agenti ha subito un intervento chirurgico. Un uomo, sospettato di aver aperto il fuoco, è stato fermato.
Il messaggio di Biden
“Sono consapevole che la decisione” del gran giurì per molti non è una risposta alla morte di Breonna Taylor. “So che molta gente è frustrata e ha il diritto di manifestare pacificamente, ma la violenza non è mai accettabile“. Lo afferma l’ex vicepresidente Joe Biden commentando la morte della ragazza afroamericana.
L’America è scesa in strada per Breonna Taylor
Da New York a Washington e da Seattle a Columbus in Ohio, alla base di questa grande mobilitazione che ha coinvolto migliaia di persone c’è il disaccordo con la decisione del gran giurì. Questo non ha incriminato due dei tre agenti coinvolti nel caso. Il terzo è stato incriminato, ma non per la morte della 26enne. Piuttosto per condotta negligente, avendo sparato in direzione di un’altra abitazione mettendo così a rischio altre vite.
Un messaggio per la Casa Bianca
A Washington i manifestanti sono partiti dal Dipartimento di Giustizia e sono diretti verso la Casa Bianca. A New York si sono radunati al Barclay Center di Brooklyn. Successivamente si sono diretti verso Manhattan. Una zona sorvolata da diversi elicotteri nel tentativo di garantire proteste pacifiche. La decisione, in ogni caso, lascia l’amaro in bocca a molti. Dopo 100 giorni di proteste, in cui Breonna Taylor è divenuta il volto delle proteste di Black Lives Matter, vedere i poliziotti ‘giustificati’ per ‘uso della forza alimenta le polemiche e la rabbia quando mancano alle elezioni poco più di 40 giorni.