Al Quirinale si è tenuta la cerimonia per il Giorno del Ricordo in memoria delle vittime delle Foibe. Presenti, oltre al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il presidente del Consiglio Giorgia Meloni, il presidente del Senato Ignazio La Russa, il vicepremier Antonio Tajani e i ministri Matteo Piantedosi, Andrea Abodi e Alessandro Giuli. La ricorrenza ricorda le vittime delle foibe, l’esodo giuliano-dalmata e le drammatiche vicende del confine orientale negli anni a cavallo del secondo dopoguerra.
Le parole del Presidente della Repubblica
“Nelle zone del confine orientale, dopo l’oppressione fascista, responsabile di una politica duramente segregazionista nei confronti delle popolazioni slave, e la barbara occupazione nazista, si instaurò la dittatura comunista di Tito, inaugurando una spietata stagione di violenza contro gli italiani residenti in quelle zone“. Lo ha detto il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, parlando al Quirinale alla celebrazione del “Giorno del Ricordo”. La triste vicenda degli esuli ha proseguito il Capo dello Stato, “fu sottovalutata e, talvolta, persino, disconosciuta. L’istituzione del Giorno del Ricordo, votata a larghissima maggioranza dal Parlamento italiano, ha contribuito a riconnettere alla storia italiana quel capitolo tragico e trascurato, a volte persino colpevolmente rimosso. Troppo a lungo “foiba” e “infoibare” furono sinonimi di occultamento della storia”.
Le parole di Giorgia Meloni
“Nel Giorno del Ricordo rendiamo omaggio alle vittime delle foibe e a tutti coloro che subirono la tragedia dell’esodo giuliano-dalmata, una pagina dolorosa della nostra storia per troppo tempo dimenticata. Ricordare è un dovere di verità e giustizia, per onorare chi ha sofferto e trasmettere questa memoria alle nuove generazioni. L’Italia non dimentica”. Lo scrive sui social la presidente del Consiglio Giorgia Meloni postando un video della sua visita dello scorso anno alla Foiba di Basovizza.
Il discorso di Antonio Tajani
“Le vittime delle foibe erano civili inermi e innocenti“. Lo ha detto vicepremier nel suo intervento al Quirinale. Il ministro degli Esteri Tajani ha ricordato i numeri di quel dramma: “Le vittime stimate del dramma delle foibe sono oltre 4mila, i profughi esuli sono stati oltre 350 mila. Sono numeri di una pulizia etnica perpetrata in nome di due aberrazioni tipiche del ventesimo secolo, il nazionalismo esasperato e comunismo”. Tajani ha ricordato anche le donne uccise: “Furono 453 le donne uccise, la ferocia dei partigiani titini non si fermò nemmeno davanti a loro. Il loro ricordo è un dovere, per una tragedia minimizzata in passato”. Tajani ha anche ribadito che “il Giorno del Ricordo ci pone a confronto con una pagina tragica della storia nazionale. Una pagina fatta dal martirio di tanti innocenti, ma anche dall’esodo forzato di centinaia di migliaia di esseri umani, colpevoli solo di essere italiani. Oggi è il giorno consacrato al ricordo di queste vite spezzate e di questi eventi traumatici. Ricordo che significa raccoglimento, omaggio alla memoria, riflessioni su un passato che non può essere dimenticato affinché non accada mai più”.
Fonte: Ansa