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Il Giappone commemora il tredicesimo anniversario di Fukushima

Sono passati 13 anni dal terremoto di magnitudo 9 che colpì la costa nella regione di Tohoku, in Giappone, provocando un forte tsunami e la successiva dispersione delle radiazioni dalla centrale nucleare di Fukushima

Il Giappone si ferma per commemorare il tredicesimo anniversario dalla triplice catastrofe di Fukushima avvenuta l’11 marzo del 2011. Quando il terremoto di magnitudo 9, lo tsunami che ne seguì, e la successiva dispersione delle radiazioni dalla centrale nucleare provocarono la morte di oltre 22mila persone, e costretto 29mila ex residenti a non poter più fare ritorno alle loro abitazioni.

Il Giappone commemora il tredicesimo anniversario di Fukushima

Il Giappone commemora il tredicesimo anniversario dalla triplice catastrofe di Fukushima avvenuta l’11 marzo del 2011. Il terremoto di magnitudo 9 che alle 14:46 locali colpì la costa nella regione di Tohoku, sul versante nord-orientale del Paese, generò una serie concatenata di eventi, con lo tsunami capace di devastare ampie fasce del territorio e la successiva dispersione delle radiazioni dalla centrale nucleare. Eventi che hanno provocato la morte di oltre 22.000 persone, e costretto 29mila ex residenti a non poter più fare ritorno alle loro abitazioni, mentre il processo di bonifica dell’impianto in cui si è verificato il meltdown del nocciolo, dovrebbe durare ancora decenni.

Dal 2022 il governo di Tokyo ha deciso di non organizzare un evento su larga scala per le commemorazioni, a differenza dei comuni delle aree colpite che allestiscono cerimonie separate a livello locale. Il premier giapponese Fumio Kishida parteciperà lunedì a una funzione organizzata dalla prefettura di Fukushima.

In base ai dati aggiornati dell’Agenzia nazionale di polizia, il bilancio delle vittime del disastro è di 15.900 persone, mentre 2.520 persone risultano ancora disperse alla fine di febbraio, gran parte delle quali nelle prefetture adiacenti di di Miyagi e Iwate. Preoccupanti le statistiche che monitorano i decessi legati al disastro, tra cui malattie o suicidi indotti da stress, che secondo l’Agenzia per la ricostruzione superano di poco quota 3.800.

L’acqua riversata in mare

Non mancano le controversie sui lavori di bonifica, dopo la decisione dell’operatore Tokyo Electric Power (Tepco), la scorsa estate, di iniziare il riversamento graduale dell’acqua trattata nell’oceano Pacifico, attualmente contenuta in oltre 1.000 cisterne all’interno del sito. La Cina in segno di protesta ha imposto un bando all’import di tutti i prodotti ittici provenienti dal Giappone, seguita dalla Russia, mentre Hong Kong e Macao hanno adottato misure simili. Nei pressi della centrale nucleare l’accesso continua ad essere vietato, e i lavori di smantellamento dovrebbero proseguire fino a una data compresa tra il 2041 e il 2051. Sebbene il numero di sfollati sia diminuito rispetto al picco di 470.000, sette comuni della prefettura di Fukushima sono ancora designati come off-limits a causa delle radiazioni.

Fonte: Ansa

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