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Germania: la Ue prenderà 1500 bimbi soli negli hot spot greci

Erdogan invita Atene ad "aprire le porte e fare andare i migranti anche negli altri Paesi Ue"

Una colazione di Paesi “volontari” dell’Ue prenderà in carico 1.000-1.500 bambini migranti bloccati sulle isole greche, come misura di sostegno”umanitario”. Lo ha annunciato il governo tedesco senza indicare i Paesi coinvolti. Si tratta di “bambini che a causa di una malattia hanno urgentemente bisogno di cure o bambini non accompagnati di età inferiore ai 14 anni”, spiega Berlino. La Merkel riceverà oggi il premier greco Kyriakos Mitsotakis per trovare una soluzione condivisa sull’emergenza migranti al confine greco-turco.

L’appello di Erdogan

Oggi è previsto un incontro a Bruxelles con il presidente turco Recep Tayyip Erdogan sulla questione migratoria. Ieri il presidente della Turchia durante un discorso trasmesso in televisione, ha invitato Atene ad “aprire le porte e fare andare i migranti anche negli altri Paesi Ue”. “Aprite le porte e siate liberi da questo peso. Fateli andare negli altri Paesi europei!”, ha detto . Inoltre ha annunciato che oggi, 9 marzo, sarà a Bruxelles per colloqui con i vertici dell’Ue sulla crisi dei migranti. Il primo marzo era partita l’offensiva della Turchia in Siria, in risposta agli attacchi dell’artiglieria di Damasco che avevano provocato gravi perdite tra i militari turchi. “L’operazione ‘Spring Shield’, lanciata dopo il vile attacco del 27 febbraio a Idlib, va avanti con successo”, aveva dichiarato il ministro della difesa turco Hulusi Akar. Solo quattro giorni fa, il presidente turco e Vladimir Putin hanno  annunciato di aver trovato un‘intesa per un cessate il fuoco in Siria dopo un bilaterale durato quasi sei ore, per frenare l’escalation militare nel nordovest della Siria, a Idlib, stabilendo un cessate il fuoco partito dalla mezzanotte del 6 marzo e supervisionato dalle forze militari turche. “Le forze del regime siriano hanno violato gli accordi, e gli abitanti di Idlib sono scappati. Assad vuole spazzare via i civili in quella regione e noi non staremo a guardare”, ha detto Erdogan al termine dei colloqui con Vladimir Putin, sottolineando che la cooperazione fra Ankara e Mosca è “ad un alto livello” e questo permette “di raggiungere degli accordi”, di trovare “un punto comune”, e arrivare “a un cessate il fuoco, a partire dalla mezzanotte”. “Non sempre concordiamo su tutto, ma in ogni momento critico siamo sempre stati in grado di trovare un’intesa comune e arrivare a una soluzione: lo abbiamo fatto anche oggi”, ha dichiarato Putin dopo il  bilaterale.

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