A Marassi, l’ultimo anticipo di giornata, finisce i parità , 2-2, con tanto rammarico, da ambo le parti. Genoa avanti di due per effetto dei gol di Bani e Retegui. Nella parte discendente del match, ma riprende il Napoli con i subentrati Raspadori e Politano. Napoli nullo nella prima frazione, Grifone autoritario, e alla fine, in chiave salvezza, è un ottimo punto. Male il Napoli: dopo lo stop con la Lazio, altra prestazione per trequarti di gara incolore e tanti problemi per Rudi Garcia.
Genoa abbottonato
Ospitare i Campioni d’Italia è sempre un bel grattacapo, anche per Alberto Gilardino che ama il bel calcio, ma che nell’occasione ha rivisto il suo Genoa. Atteggiamento più coperto, quasi un 4-4-2 ma a tratti difesa a cinque con l’inserimento di De Winter a destra, Sabelli davanti a lui e Martin esterno mancino. Davanti Gilardino si è affidato a Retegui e Gudmunsson, ma di fatto rinunciando a Malinovskyi che avrebbe sbilanciato troppo il Grifone. Qualche modifica l’ha apportata anche Rudi Garcia che però è rimasto fedele al suo 4-3-3, con l’innesto dietro di Ostigard preferito a Rrahmani, mentre Juan Jesus si è preso l’altra maglia. Di Lorenzo e Mario Rui i due esterni di difesa. Davanti, nel tridente offensivo, Elmas che ha preso il posto di Politano, con Osimhen e Kvaratskhelia. Triangolo di centrocampo affidati ad Anguissa. Lobotka e Zielinski.
Bani sblocca sul finire di tempo
Come da previsioni, il Napoli fa la partita e il Genoa gioca di rimessa cercando di sfruttare l’arma del controgioco. L’atteggiamento tattico regala buoni frutti visto che dopo una manciata di minuti Gudmundsson va vicino al vantaggio, ma la posizione era irregolare. Piano piano cresce anche il Napoli, Osimhen viene murato al momento della conclusione. Il Napoli continua a tenere palla e fare la partita, lasciando al Grifone solo qualche controgioco. Ma gli Azzurri non trovano sbocchi. Li trova invece, a sorpresa, il Genoa che ad una manciata di minuti dall’intervallo, firma il vantaggio. Il tutto nasce da palla inattiva: angolo di Gudmundsson, la spizza De Winter mentre sul secondo palo sbuca Dani che in tuffo di testa mette dentro, gelando il Napoli. Vantaggio Grifone all’intervallo.
Raddoppia Retegui
Non cambia il canovaccio nella ripresa, Napoli ad attaccare e Genoa a difendersi con ordine, senza fatica. Dentro Politano per Elmas. La manovra genoana, forte anche del vantaggio, appare più fluida. Ci prova Sabelli su suggerimento di Retegui, ma il Napoli fatica e l’argentino lo punisce di nuovo. Palla di Strootman per Retegui che a centro area gira in rete di prima intenzione per il 2-0 Genoa. Disattenta e rivedibile la difesa del Napoli. Doppio cambio per Garcia, che inserisce Raspadori e Oliveira, al posto di Anguissa e Mario Rui.
La riprendono Raspadori e Politano
Il Napoli riprende a giocare, ma le idee sono confuse e la manovra disordinata. Per ora, da parte dei Campioni d’Italia, neppure la miseria di un tiro in porta. Genoa irreprensibile, gioco corto e squadra attenta in ogni reparto. Tattica indovinatissima da oparte di Gilardino. Garcia toglie Lobotka per inserire Cajuste, mentre nel Genoa Sabelli lascia il posto a Malinovskyi. Prova ad accelerare il Napoli, con l’ultimo arrivato che porta brio e maggior movimento nella sedici metri avversaria. Ed è proprio Raspadori che riapre la partita con un sinistro che si infila sotto la traversa: 2-1. E subito dopo Thorby prende il posto di Strootman. Il Napoli insiste, il Genoa si abbassa troppo davanti alla spinta azzurra e a sei dalla fine arriva il pari azzurro, con una bordata al volo di Politano che si infila sul primo palo: 2-2 e finale ancora da scrivere. Con coraggio ci prova il Genoa, bravo Juan Jesus a salvare anticipando il possibile intervento di Retegui e Thorsby. Finale all’arma bianca, Napoli ad attaccare, Genoa a difesa almeno del pari che sarebbe prezioso, ma con l’amarezza di essersi fatto rimontare due gol. Cinque di recupero, ma non bastano. Fabbri fischia e fiisce qui, con un 2-2 che scontenta tutti.