In nottata, mentre il premier israeliano Benyamin Netanyahu era impegnato a Washington a firmare accordi di pace e di normalizzazione con gli Emirati arabi uniti e con il Bahrein, dalla striscia di Gaza sono partiti dei razzi. Nello specifico, riporta la radio israeliana, si tratterebbe di due razzi sparati da Gaza verso Ashdod. Oggi, ne sono seguiti altri verso il Negev occidentale e la città di Sderot.
La risposta israeliana
Immediata la risposta israeliana. L’esercito della Stella di David ha bombardato stamattina diversi siti dell’enclave palestinese. Aerei ed elicotteri da combattimento israeliani avrebbero colpito “10 obiettivi terroristici di Hamas a Gaza”.
Fra questi, fa sapere il portavoce militare israeliano, anche degli stabilimenti per la produzione di armi e di esplosivi nonché una base di addestramento utilizzata per condurre esperimenti nei lanci di razzi.
“La organizzazione terroristica di Hamas – ha precisato il portavoce ripreso da AnsaMED – è responsabile di ogni evento che abbia origine dalla Striscia”. Un chiaro riferimento agli attacchi di ieri verso le città israeliane. Altri raid erano stati fatti lo scorso febbraio.
Netanyahu
Sulla escalation di violenza in mattinata è intervenuto anche Netanyahu. “Non mi stupisco dei terroristi palestinesi – ha detto il premier in partenza da Washington-. Hanno sparato contro Israele proprio durante una cerimonia storica. Vogliono far retrocedere la pace, ma non ci riusciranno. Noi colpiremo chiunque tenti di colpirci, ma porgiamo una mano di pace a quanti vogliono la pace con noi”.
Al ritorno in Israele, ha aggiunto, lo attendono adesso tre compiti urgenti: “Combattere il coronavirus, combattere il terrorismo ed allargare il cerchio della pace“.
Storico accordo
Martedì 15 settembre Donald Trump ha co-firmato alla Casa Bianca gli ‘accordi di Abramo‘ suggellati in tre copie da Israele, Emirati Uniti e Bahrein. “Dopo decenni di violenze questi accordi segnano l’alba di un nuovo Medio Oriente grazie al coraggio dei leader visionari di questi tre Paesi” ha affermato il presidente americano, Donald Trump, alla cerimonia alla Casa Bianca.
“E’ un giorno storico per la pace”, ha sostenuto il tycoon. “Nasce un nuovo Medio Oriente con un accordo che nessuno pensava fosse possibile e che a breve verrà firmato da altri cinque o sei Paesi arabi”.
La reazione palestinese: “Siamo stati pugnalati alle spalle”
Gli “Accordi di Abramo” nonché la “visione per la pace” presentata in gennaio da Donald Trump per mettere fine al conflitto israelo-palestinese è tutt’altro che ben accetta dai palestinesi. Questi, infatti, hanno denunciato “di essere stati pugnalati alle spalle” da quei Paesi che sono venuti a patti con lo Stato ebraico senza aspettare la nascita di uno Stato palestinese. “Un giorno oscuro per la storia del mondo arabo”, hanno commentato.