Secondo il governo israeliano, 43 dei 120 ostaggi ancora in mano a Hamas a Gaza sono morti. Questa stima si basa su informazioni di intelligence, video e analisi forensi. Il 7 ottobre furono rapite circa 250 persone nei kibbutz, alcune delle quali sono state rilasciate a novembre. Hamas ha affermato che i raid israeliani hanno causato la morte degli ostaggi, mentre Israele sostiene che alcuni corpi recuperati mostrano segni di esecuzione.
Israele: 43 dei 120 ostaggi ancora a Gaza sono morti
Un terzo degli ostaggi israeliani ancora in mano di Hamas a Gaza è morto, ovvero 43 su 120. La stima è contenuta in un conteggio effettuato dal governo israeliano che è stato riferito da media internazionali ripresi dal Jerusalem Post. Il dato – è stato spiegato – si basa su varie fonti, tra cui informazioni di intelligence, telecamere a circuito chiuso o video e analisi forensi. La liberazione dei 120 ostaggi, compresi i corpi dei 43 stimati morti fa parte dello schema di intesa fra Hamas e Israele, rilanciato dal presidente Biden. Il 7 ottobre furono rapiti nei kibbutz circa 250 persone, una parte è stata rilasciata a novembre. Hamas, che all’inizio della guerra minacciò di giustiziare ostaggi come rappresaglia per gli attacchi aerei israeliani, ha poi affermato che i raid israeliani hanno causato la morte degli ostaggi. Israele non ha escluso che ciò avvenga ma ha affermato che alcuni corpi di ostaggi recuperati mostravano segni di esecuzione.
Fonte: Ansa