“Con il favore delle chiusure estive e di un Italia ferma per il covid, il ministro Speranza proroga fino alla nona settimana di gestazione la possibilità di eseguire un aborto farmacologico in day hospital. Assumere la Ru486 senza ricovero è un attentato alla vita e alla salute della donna, alla quale viene indicata una soluzione che banalizza l’aborto e che la lascia sempre più sola in una decisione drammatica”, afferma il leader del Family Day Massimo Gandolfini.
Aborto fai da te
“Facilitare e promuovere l’aborto fai da te significa infatti allontanare le ragazze che stanno vivendo una gravidanza difficile dai consultori e dai Centri di Aiuto alla Vita, dove possono ricevere sicuramente un sostegno concreto per poter scegliere per la vita e non per la morte”, prosegue Gandolfini.
Cultura dello scarto
“L’aggiornamento delle linee guida viene dettato da pregiudizi ideologici, poiché tra le altre cose non esiste alcun problema legato all’accesso all’interruzione di gravidanza, visto che in tutto il territorio nazionale non esiste una sola donna che non sia riuscita a portare a termine un aborto nei tempi stabiliti dalla legge. Pensare a come facilitare l’aborto in tempi in cui l’Italia raggiunge il suo minimo storico di nascite tradisce il pensiero nichilista e dello scarto che muove le decisioni di questo governo”, sostiene ancora Gandolfini.
L’appello di Gandolfini
“Chiediamo pertanto al ministro Speranza di dirci quali sono le evidenze scientifiche di cui ha parlato, dato che il mondo scientifico non ha mai nascosto i grandi rischi per la salute delle donne derivanti dall’uso della Ru486”, conclude il leader del Family Day.