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Funerali di Stato per Attanasio e Iacovacci: feretri avvolti nel tricolore

Stamani in diretta tv i funerali di Stato dell'ambasciatore e del carabiniere uccisi lo scorso lunedì durante un agguato a Goma, in Congo

Si tengono oggi, in diretta tv dalle ore 9:20 alle 11 a cura del Tg1, i funerali di Stato dell’ambasciatore Luca Attanasio e del carabiniere Vittorio Iacovacci, uccisi lo scorso lunedì durante un agguato a Goma, in Congo.

Presenti alle esequie le massime cariche istituzionali. Il Capo dello Stato Sergio Mattarella, ancora malato, è rappresentato dalla presidente del Senato Elisabetta Casellati. Presenti anche il presidente della Camera Roberto Fico e il presidente del Consiglio Mario Draghi.

Subito dopo la funzione, i due feretri torneranno nei loro comuni di origine: Limbiate, in Lombardia, e Sonnino, nel Lazio.

Di Maio al Parlamento

Ieri, il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, riferendo alla Camera sull’agguato costato la vita all’Ambasciatore e al carabiniere, ha detto. “Tutti noi dobbiamo onorare questi nostri eroi stringendoci attorno alle loro famiglie”.

“Al Programma alimentare mondiale e all’Onu abbiamo chiesto formalmente l’apertura di un’inchiesta che chiarisca l’accaduto, le motivazioni alla base del dispositivo di sicurezza utilizzato e in capo a chi fossero le responsabilità di queste decisioni. Abbiamo anche spiegato che ci aspettiamo, nel minor tempo possibile, risposte chiare ed esaustive” ha affermato il ministro degli Esteri riferendo in Parlamento.

I risultati dell’autopsia

I corpi delle due vittime sono stati sottoposti ad autopsia al Policlinico Gemelli di Roma ieri. In base a quanto emerso, scrive Avvenire, entrambe le vittime sono state colpite da due proiettili nel corso non di una esecuzione, ma di un conflitto a fuoco.

Nello specifico, l’ambasciatore Luca Attanasio è stato raggiunto da colpi all’addome e l’esame ha individuato sia il foro di entrata che quello di uscita. Non sono stati individuati residui metallici.

Per quanto riguarda il carabiniere Vittorio Iacovacci è stato colpito nella zona del fianco e, poi, alla base del collo dove è stato individuato un proiettile di un AK47, un Kalasnikov. Il corpo del carabiniere presenta multifratture all’avambraccio sinistro. Questo fa ipotizzare che il proiettile fermatosi al collo abbia colpito prima l’arto fratturato. La Procura ha disposto esami balistici.

Fuoco amico?

L’inchiesta dovrà ora appurare chi abbia sparato i colpi fatali: i Kalasnikov sono fucili d’assalto usato da terroristi e criminali ma in dotazione – almeno a giudicare da alcune foto circolate sul web – anche ai rangers del parco del Virunga.

Un episodio di “fuoco amico”, scrive Avvenire? Non sarà semplice stabilirlo, ma gli investigatori del Ros inviati in Congo stanno raccogliendo verbali di testimonianze e informazioni sulle armi usate da rangers e aggressori, sulla scena dell’agguato e sui bossoli esplosi che potrebbero tornare utili ai pm di Roma per accertare le responsabilità finale nell’uccisione dei due eroi.

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