Oltre 1.500 investitori truffati, convinti di effettuare investimenti in fondi mobiliari costituiti alle Isole Bermuda e in Lichtenstein. E’ quanto hanno scoperto la guardia di Finanza e la procura di Milano in un’indagine che ha portato al sequestro preventivo di oltre 21 milioni nei confronti di 11 indagati residenti residenti in Svizzera, in Lombardia, a Roma e in provincia di Pesaro. Le indagini sono state condotte dal Nucleo di Polizia economico-finanziaria di Milano e coordinate dal procuratore aggiunto Eugenio Fusco e dal sostituto Luigi Furno.
Polizze assicurative “Unit linked”
Secondo investigatori ed inquirenti, gli indagati hanno spinto gli investitori a impiegare le risorse finanziarie, direttamente o attraverso la sottoscrizione di polizze assicurative “unit linked” emesse da compagnie estere, in fondi gestiti da società di investimento a capitale variabile maltesi, che si sono rivelati nel tempo privi di liquidità.
Il collocamento delle polizze, spiega la Gdf, è avvenuto attraverso una rete di distributori assicurativi italiani tra loro collegati, alcuni dei quali oggi non più esistenti per effetto di operazioni societarie straordinarie intervenute nel corso degli anni. Dalle indagini è inoltre emerso che la rete di società maltesi è stata completamente smantellate e il denaro dei 1.500 investitori non è mai stato usato per alimentare i fondi in questione bensì è stato girato in Italia attraverso conti Svizzeri, ed è finito nella disponibilità degli autori della frode
Pm: “Attenzione a guadagni facili”
“Bisogna fare attenzione ai guadagni facili, laddove ci sono proposte di trading on line in cui vengono prospettati profitti facili attraverso strumenti finanziari, bisogna essere particolarmente attenti”. Lo ha spiegato all’Ansa il procuratore aggiunto di Milano Eugenio Fusco in relazione all’inchiesta della maxi truffa finanziaria coordinata anche dal pm Luigi Furno. “In questi casi di investimenti in fondi chiusi – ha aggiunto – va prestata massima cautela”.