Covid, Fedriga (Regioni): “Al governo proponiamo il coprifuoco alle 23”

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“Sul coprifuoco c’è un’interlocuzione con il Governo. La Conferenza delle Regioni propone, misura assolutamente responsabile, l’ampliamento di un’ora, fino alle 23, per permettere alle attività, nei limiti delle regole, di avere un minimo di respiro“. Lo ha detto il presidente della Conferenza delle Regioni, Massimiliano Fedriga, ai microfoni di Radio Capital.

Fedriga: “Riaprire i ristoranti al chiuso prima del 1° giugno”

Riaprire i ristoranti al chiuso prima del primo giugno “è la nostra proposta, dopodiché non decidono le Regioni ma il Governo. Stiamo cercando di porci in modo costruttivo”, ha aggiunto Fedriga. Parlando di riaperture, il presidente della Conferenza delle Regioni ha ricordato che, secondo la bozza del decreto legge (dl), dalla prossima settimana nelle zone gialle saranno aperti la sera solo i ristoranti all’aperto: “è una forte limitazione, che spero nelle prossime settimane possa essere superata”. La Conferenza ha già presentato “le linee guida per la ristorazione all’interno con regole molto rigide”, ha concluso.

Gelmini: “Ci vuole gradualità sulle riaperture”

Secondo il nuovo “dl Covid“, valido dal 26 aprile al 31 luglio, torneranno in Italia le zone gialle: si tornerà a scuola in presenza (dal 60% al 100% degli studenti di ogni ordine e grado) e sarà possibile riprendere molte attività all’aperto.

“Penso che forse oltre 11 Regioni passeranno al giallo”, ha detto la ministra per gli affari regionali e le autonomie, Mariastella Gelmini. “Ci vuole gradualità” nell’allentare il coprifuoco, “per non consentire al virus di ripartire. Abbiamo proposto le 22 perché abbiamo ascoltato il Cts”. Sulla scuola cautela: “Il governo – dice Gelmini – tende a riaprirla al 100%, ma c’è un problema di trasporti che il governo precedente ha un po’ dimenticato”.

Novità per gli spostamenti: arriva la “carta verde” per spostarsi in un’altra Regione. Chi la falsifica rischierà il carcere. Gelmini, sul “green pass” varato a Bolzano, però avverte: “Servono regole nazionali”.

Il bollettino del 20 aprile

Ieri, 20 aprile, si sono registrati in Italia 12.074 nuovi casi di coronavirus a fronte di 294.045 tamponi effettuati (lunedì i contagi erano stati 8.864 con 146.728 test). Lo riposta il bollettino giornaliero del Ministero della Salute. Il tasso di positività è del 4,1%, in calo rispetto al 6% del giorno precedente. I decessi sono stati 390, mentre i guariti 22.453. In calo di 93 unità le terapie intensive, mentre i ricoveri negli altri reparti Covid diminuiscono di 487 unità.

Sono 3.151 i pazienti ricoverati in terapia intensiva per Covid in Italia, in calo di 93 unità rispetto a lunedì nel saldo giornaliero tra entrate e uscite, mentre gli ingressi giornalieri sono stati 182 (ieri 141). Nei reparti ordinari sono invece ricoverate 23.255 persone, in calo di 487 rispetto a ieri. Gli attualmente positivi sono 482.715 (10.774 in meno rispetto alle 24 ore precedenti), i guariti e dimessi 3.290.715 (+22.453). In isolamento domiciliare ci sono infine 456.309 persone (37.180 in meno).

In totale, da inizio pandemia – secondo la Johns Hopkins University – i positivi in Italia sono 3 milioni 900mila; i decessi, in poco più di un anno, 117.633. Questo fa dell’Italia la sesta Nazione con più morti al mondo. Peggio, solo Usa, Brasile, Messico, India e Gran Bretagna. Infine, 15.674.080 le dosi di vaccino somministrate in totale.

Milena Castigli: