Possibile svolta nelle indagini sull’uccisione di Ilenia Fabbri, la 46enne trovata sgozzata lo scorso sabato nella sua casa di Faenza, nel Ravennate. Un avviso di garanzia all’ex marito, Claudio Nanni. Omicidio pluriaggravato in concorso con persona ignota è l’ipotesi di reato contestata all’ex della donna, uccisa in casa all’alba di sabato 6 febbraio.
Omicidio in concorso
In mattinata sono scattate le perquisizioni nell’abitazione e nell’officina dell’uomo. Gli inquirenti presumono che abbia agito in concorso perché seguono una pista ben precisa: quella del delitto su commissione. Nanni ha un alibi che dimostrerebbe che non era in casa al momento dell’assassinio quindi, ad uccidere Ilenia con una coltellata alla gola, potrebbe essere stato un sicario, di cui adesso si cerca di ottenere un identikit.
L’ultimo grido di Ilenia Fabbri
Secondo la parziale descrizione alla quale la polizia sta lavorando per arrivare al killer fornita dalla compagna della figlia, l’unica in casa al momento del delitto, l’assassino sarebbe un uomo molto alto, ben piazzato, con spalle grosse e vestito di scuro.
La ragazza si era fermata a dormire con Arianna, la figlia di Ilenia, e all’alba ha sentito l’urlo di una donna e dei forti rumori. La giovane testimone avrebbe prima sentito queste parole dalla vittima: “Chi sei? Cosa vuoi?”, seguite dalle sue grida.
Quindi, prima di barricarsi in stanza, la giovane si è affacciata vedendo un uomo di spalle giù per le scale: una persona che non aveva mai visto prima e che in quel momento stava inseguendo la vittima o la stava spingendo giù. La giovane ha poi sentito alcuni tonfi e le urla della donna sono cessate.
Ematomi su una spalla e la fronte fanno pensare agli esiti di rovinose cadute oppure a una suola di scarpa: come se l’assassino avesse voluto tenere ferma la vittima a terra per finirla. Si ipotizza che l’arma del delitto possa essere un coltello in ceramica con lama piatta recuperato nel vano cucina, dove la donna è stata trovata morta. Per confermarlo, occorrerà l’esito finale dell’autopsia eseguita domenica su incarico del Pm Angela Scorza.
Ma non è escluso – ricostruisce Repubblica – che il killer abbia cercato di aggredire la vittima già dalla camera da letto al piano superiore con altri modi, compreso lo strangolamento. Il fatto che non siano state trovate impronte fa pensare all’uso di guanti, rafforzando l’ipotesi di un delitto compiuto da un sicario su commissione.
La cronologia del delitto
La tragedia si è svolta in pochissimi minuti all’alba del 6 febbraio. Alle 5:57 Claudio, l’ex marito della donna uccisa, scrive alla figlia di entrambi Arianna, che dorme dalla madre in via Corbara: “Scendi”. Arianna esce dalla porta del vano cucina e ricorda di aver chiuso a chiave.
Alle 5:59 partono, direzione Milano: devono acquistare una Bmw usata per 1.500 euro da un rivenditore privato. L’appuntamento è tra le 8:30 e le 8:45, ma non arriveranno mai a destinazione. Alle 6:05 sono già in autostrada, come dimostra il Telepass.
Alle 6:06 la compagna di Arianna, sua omonima, che è rimasta a dormire nella casa di via Caldara, chiama la figlia della vittima e dice di aver sentito urla e aver visto una sagoma che scendeva le scale. Alla stessa ora Arianna chiama la polizia. Alle 6:08 lo fanno pure i vicini, spaventati.
Attorno alle 6:20 arrivano le volanti, e scoprono il corpo di Ilenia. Per la donna, pugnalata, non c’è più nulla da fare. E’ spirata in quei pochi concitati minuti, ennesimo femminicidio del 2021.
Le liti in tribunale
In questi giorni è emerso come la separazione fra llenia Fabbri e l’ex marito Claudio Nanni sia stata burrascosa e abbia avuto degli strascichi fino a oggi. Era in corso una causa da circa 100mila euro al tribunale del Lavoro. Era il denaro che la donna chiedeva all’ex per il lavoro svolto nell’officina di famiglia quando stavano insieme. Proprio a febbraio era prevista un’udienza davanti al giudice. Casualità? Lo scopriranno gli inquirenti.