E'stato concesso dal giudice il rinvio dell'udienza nella procedura cautelare del caso Ex-Ilva contro la società ArcelorMittal. Il rinvio era prevedibile e avviene a seguito di una prima intesa che aveva avuto come oggetto la modifica del contratto di affitto finalizzato all'acquisto dell'ex stabilimento siderurgico. La richiesta è venuta dai legali della famiglia Mittal, che hanno procrastinato la data per giungere a stilare un documento di accordo che soddisfi le parti. L'udienza slitta, dunque, al 6 marzo. Si tratta della terza concessione di rinvio dopo quella del 27 novembre e 20 dicembre scorsi.Â
Cosa prevederà la “nuova Ilva”?
L'accordo scritto della “nuova Ilva” su cui si sta discutendo prevederebbe, secondo quanto riferito da fonti “attendibili” riportate sulla Gazzetta del Mezzogiorno, il pagamento dei restanti canoni da parte di ArcelorMittal – seppure ridotti al 50% rispetto agli accrodi iniziali, per un ammontare di 7,5 milioni di euro -, ulteriori investimenti e un impulso all'occupazione. Tutto questo sarà messo nero su bianco in un documento voluto in primis dallo stesso Governo. La famiglia Mittal lascerà Taranto? Ancora non si sa. Davanti al giudice di Milano, dove l'ArcelorMittal ha sede legale, pende l'atto di citazione della società verso i commissari straordinari di Ilva, con l'intenzione chiara, da parte della famiglia Mittal, di voler recedere dal contratto. Se così, fosse, la società potrebbe lasciare lo stabilimento il 1 novembre 2020, versano a titolo transattivo 400 milioni di euro e 100 milioni di euro in più. I legali della società franco-indiana non parlano di recessione per ora.Â