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Esodo in corso da Gaza City, migliaia di famiglie in marcia verso sud

I Palestinesi scappano da Gaza City verso il sud della striscia. Hamas invita i cittadini a non abbandonare le case. L'Onu ha chiesto ad Israele di revocare l'ordine di evacuazione

Settimo giorno di guerra tra Israele e Hamas. E’ iniziato l’esodo dei cittadini palestinesi da Gaza City: migliaia di famiglie in marcia verso il sud della striscia. Hamas ha invitato la popolazione a non muoversi, definendo l’annuncio dell’esercito di Israele “propaganda”. L’Onu ha chiesto di revocare l’ordine di evacuazione e ha chiesto donazioni per 294 milioni di dollari per soddisfare i “bisogni urgenti” dei residenti più vulnerabili.

Esodo in corso da Gaza City, migliaia di famiglie in marcia

Molte migliaia di persone hanno lasciato le proprie abitazioni a Gaza City e si stanno dirigendo a sud, in seguito all’avvertimento dell’esercito israeliano secondo cui il nord della Striscia diventerà zona di operazioni militari. E’ una marcia di almeno 10 chilometri, intrapresa da famiglie intere. Chi non dispone di mezzi di trasporto sta procedendo a piedi con i bagagli. Medici e pazienti resteranno nella zona di pericolo, in assenza di ambulanze e di soluzioni adeguate per il ricovero dei malati più gravi. Hamas aveva invitato la popolazione a non muoversi, definendo l’annuncio dell’esercito di Israele “propaganda”.

I numeri degli sfollati nella Striscia di Gaza

L’Onu è stata informata dall’esercito israeliano dell’ordine di “ricollocare” circa 1,1 milioni di residenti dal nord della Striscia di Gaza al sud entro 24 ore. Le Nazioni Unite chiedono di annullare l’ordine di evacuazione. Secondo le Nazioni Unite, più di 423.000 persone sono state costrette a fuggire dalle case nella Striscia di Gaza. Il numero di sfollati in questo territorio densamente popolato da 2,3 milioni di abitanti è salito da 84.444 persone a 423.378. L’Onu ha chiesto di revocare l’ordine di evacuazione.

Hamas: lanciati 150 razzi su Ashkelon

Hamas ha rivendicato il lancio di almeno 150 razzi su Ashkelon, nel sud di Israele, dopo l’annuncio da parte dell’esercito israeliano alla popolazione della Striscia di ritararsi dal nord dell’enclave palestinese. Alcune immagini diffuse dai media mostrano numerosi intercettamenti in cielo da parte dell’Iron Dome sulla città.

Pesanti bombardamenti israeliani hanno colpito anche nella notte la Striscia di Gaza. Le forze israeliane hanno colpito la notte scorsa “750 obiettivi militari, tra cui tunnel sotterranei del terrore di Hamas, compound e postazioni militari, residenze di alti esponenti del terrorismo utilizzate come centri di comando militare, magazzini di stoccaggio delle armi, sale di comunicazione e hanno preso di mira alti esponenti del terrorismo”, ha reso noto l’Aeronautica israeliana. Israele afferma di aver sganciato in sei giorni 6.000 bombe, per un peso di 4.000 tonnellate, sugli obiettivi di Hamas a Gaza, colpendo oltre 3.600 obiettivi. Tredici ostaggi, inclusi alcuni stranieri, uccisi negli attacchi israeliani a Gaza, secondo fonti di Hamas. Almeno 258 soldati israeliani sono stati uccisi nell’attacco di Hamas a Israele. Lo rende noto l’esercito dello Stato ebraico.

Il leader di Hezbollah vede il ministro degli Esteri dell’Iran a Beirut

Il ministro degli Esteri iraniano Hossein Amir-Abdollahian ha affermato a Beirut, durante il suo incontro con il leader degli Hezbollah, alleati di Hamas, che “bisogna rompere l’assedio imposto sulla Striscia di Gaza”. Amir-Abdollahian ha ribadito che l’Iran è “solidale con i fratelli palestinesi” e che “bisogna fare di tutto per portare aiuti umanitari” alla popolazione della Striscia.

L’Iran: “False le notizie sul blocco dei fondi scongelati”

L’Iran ha negato che gli Usa e il Qatar abbiano trovato un accordo affinché la Repubblica islamica non abbia accesso ai 6 miliardi i dollari recentemente sbloccati nell’ambito dell’intesa per il rilascio di cinque prigionieri americani. “La notizia è priva di veridicità”, ha affermato la missione dell’Iran presso l’Onu, come riporta Irna, in riferimento a un articolo del Washington Post, secondo cui la decisione di non consentire l’accesso è arrivata dopo l’attacco di Hamas in Israele. Il governo Usa è consapevole di non potersi sottrarre all’accordo, fa sapere la missione di Teheran all’Onu.

Fonte: Ansa

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