E'emergenza locuste in Africa orientale, con diverse Nazioni che fanno i conti con una crisi mai vista negli ultimi decenni. Lo denuncia la Fao, che lancia un appello per l'avvio degli aiuti internazionali, citata da Bbc. I numeri sono già da brividi, ma l'agenzia Onu stima che il prossimo giugno il numero di locuste possa crescere esponenzialmente di 500 volte. La locusta del deserto è un insetto ortottero della famiglia Acrididae, diffuso in Africa e Asia. Grande come una cavalletta, è una specie polifaga e vorace che si nutre di foglie, fiori, germogli, frutti e semi di diverse specie di piante. Tra le specie vegetali più frequentemente attaccate vi sono numerose specie di importanza primaria per l'uomo come il riso, l'orzo, il mais, il sorgo, la canna da zucchero, il cotone, la palma da dattero, il banano.
L'appello di Save the Children
“Quasi 4 milioni di bambini che vivono in Kenya, Etiopia e Somalia e stanno già soffrendo la fame sono a rischio di ulteriori deprivazioni a causa dell’invasione delle locuste del deserto che sta colpendo il Corno d’Africa, devastando raccolti e vegetazione”, denuncia Save the Children. “Si tratta della peggiore invasione delle locuste degli ultimi 25 anni, mentre in Kenya degli ultimi 75”. Ma sono a rischio anche Sud Sudan e Uganda. “Sciami grandi 2.400 chilometri, quasi il doppio della superficie della città di Roma, sono stati rilevati nel nord-est del Kenya e ora si stanno spostando verso il Sud Sudan meridionale e l’Uganda orientale. Sciami talmente grandi – spiega la onlus – che possono contare fino a 192 milioni di insetti e che in un giorno possono mangiare la stessa quantità di cibo che consumerebbero 90 milioni di persone”. I tre Paesi colpiti stanno già fronteggiando la scarsità di cibo e almeno 1,38 milioni di bambini stanno soffrendo gravi forme di malnutrizione e hanno urgente bisogno di cure. Con l’avanzare dell’invasione delle locuste verso pascoli e terre coltivate, le Nazioni Unite prevedono che le famiglie che vivono nelle zone rurali potrebbero quindi essere messe ancora più a dura prova dalla fame. “La proliferazione delle locuste, che necessitano di terreno umido e sabbioso per deporre le uova, è stata favorita dalla recente e prolungata stagione delle piogge che ha portato a inondazioni in tutti e tre i Paesi, oltre che dalle forti piogge causate dal ciclone Pawan, che lo scorso dicembre ha colpito la Somalia”. “Le crisi climatiche – conclude Save the Children – rimangono il principale fattore scatenante della profonda insicurezza alimentare nel Corno d'Africa e continuano a colpire gravemente diversi Paesi della regione. Nel 2019, tra marzo e la metà di maggio, le precipitazioni sono state inferiori del 50% rispetto alla media annuale nella regione e le forti piogge che si sono scatenate successivamente, provocando inondazioni, hanno avuto un impatto su quasi 2,8 milioni di persone in Etiopia, Kenya e Somalia colpendo e distruggendo ampie aree di coltivazioni”.