E’ morto a 96 anni lo storico dirigente Pci Emanuele Macaluso.
Emanuele Macaluso (Caltanissetta, 21 marzo 1924 – 19 gennaio 2021) è stato un politico, sindacalista e noto giornalista italiano. Già iscritto al Partito Comunista d’Italia prima della caduta del Regime fascista, fu dirigente sindacale della CGIL. Iniziò la sua carriera politica nel 1951 come deputato regionale siciliano del Partito Comunista Italiano. Fu parlamentare nazionale per sette legislature (1963-1992).
L’Unità e il giornalismo
Già nel 1946 collaborò con il quotidiano La Voce della Sicilia. Giornalista pubblicista, dal 1982 al 1986 fu direttore de l’Unità, che tentò di modernizzare e con cui continuò per un periodo a collaborare.
Dopo l’uscita dalla politica attiva si è dedicato al giornalismo con maggiore intensità: direttore della rivista Le nuove ragioni del socialismo, mensile da lui fondato nel 1996 ed editorialista de La Stampa e de Il Mattino.
Fino al 5 marzo 2008 ha collaborato in veste di editorialista con il quotidiano Il Riformista, del quale, in seguito alle dimissioni di Antonio Polito, è stato direttore dal 1º maggio 2011 alla chiusura del giornale avvenuta il 30 marzo 2012.
Nei suoi articoli degli anni 2000 Macaluso ha sempre sostenuto l’ancoraggio di una moderna forza laica della sinistra italiana ai valori del socialismo europeo. La principale critica che egli rivolge al Partito Democratico nato nel 2007 è proprio relativa alla mancanza dell’ispirazione socialista nel profilo identitario del partito.
Occasionalmente anche scrittore, ha pubblicato diverse opere: con gli Editori Riuniti, La Sicilia e lo Stato; Lo Stato e la mafia. Con Rubettino: Togliatti e i suoi eredi; Andreotti tra la mafia e lo Stato; 50 anni nel PCI. Con Rizzoli, insieme con Paolo Franchi: Da cosa non nasce cosa: i problemi dell’unità della Sinistra. Con Marsilio: La mafia senza identità. Con Feltrinelli: Al capolinea. Controstoria del Partito Democratico. Quando il PCI si sciolse, aderì al PDS.
Qui sotto, in un’intervista per Mixer Faccia a Faccia del 1982.