Da oltre una settimana, una grande spirale di violenze senza precedenti, risultato dell’azione congiunta di bande criminali determinate a generare caos, ha travolto l’Ecuador e ha costretto il presidente Daniel Noboa a reagire con l’introduzione dello stato di emergenza ed una dichiarazione di ‘conflitto armato interno’. Nella giornata di ieri, nella città di Guayaquil, è stato ucciso il procuratore Cesar Suarez, magistrato a capo delle indagini sull’assalto a una tv locale avvenuto qualche giorno fa. Il ministro della Difesa Gian Carlo Loffredo, esprimendo le sue condoglianze, ha condannato le violenze che stanno dilaniando il Paese.
Le violenze
Forte commozione, in Ecuador, per il brutale omicidio, avvenuto ieri a Guayaquil, del procuratore Cesar Suarez, incaricato di indagare sul drammatico assalto armato della scorsa settimana a una stazione televisiva locale.
Le dichiarazioni
“Rifiutiamo ogni forma di violenza come risposta al conflitto che stiamo vivendo”, ha dichiarato il ministro della Difesa, Gian Carlo Loffredo, sottolineando che l’assassinio del pm è strettamente legato all’ondata di violenza scoppiata poco più di una settimana fa. Loffredo ha promesso di proseguire in “questa battaglia contro il terrorismo” e ha confermato la volontà di “sostenere le autorità di giustizia” nella loro azione contro la criminalità e la violenza. Da parte sua, la procuratrice generale dello Stato, Diana Salazar, ha promesso che la Procura non interromperà il suo lavoro per porre fine a questa crisi di sicurezza. “Né i gruppi della criminalità organizzata, né i criminali o i terroristi fermeranno il nostro impegno a favore della società ecuadoriana”, ha aggiunto.
Fonte: Ansa