Ecco perché l’Indonesia ha deciso di spostare la capitale

Dopo due anni – da quando il presidente Joko Widodo lo ha proposto per la prima volta – il parlamento indonesiano ha dato il via libera per spostare la capitale dell’Indonesia: la principale città del Paese non sarà più Giacarta, ma una remota località sull’isola del Borneo, a 2.000 chilometri di distanza, che si chiamerà “Nusantara“.

Perché questa decisione

Giacarta, che ospita oltre 30 milioni di persone nella sua grande area metropolitana, è stata a lungo afflitta da gravi problemi infrastrutturali e inondazioni aggravate dai cambiamenti climatici, con gli esperti che prevedono che fino a un terzo della città potrebbe essere sott’acqua entro il 2050.

La nuova capitale

La nuova capitale coprirà circa 56.180 ettari nella provincia del Kalimantan orientale, nella parte indonesiana del Borneo, che il Paese condivide con la Malesia e il Brunei. In tutto, 256.142 ettari sono stati destinati al progetto, con il terreno aggiuntivo destinato a un potenziale ampliamento futuro. I primi piani per la nuova capitale descrivono un progetto utopistico volto a creare una città “intelligente” rispettosa dell’ambiente, ma non tutti condividono il progetto, avviato nel 2020 ma ostacolato dalla pandemia di Covid-19.

L’Indonesia non è il primo Paese a fare questa scelta

L’Indonesia non è il primo Paese della regione a trasferire la capitale a causa della sovrappopolazione. La Malesia ha spostato il centro del potere a Putrajaya da Kuala Lumpur nel 2003, mentre la Birmania ha trasferito la sua capitale a Naypyidaw da Rangoon nel 2006.

Manuela Petrini: