I carabinieri di Vicenza stanno eseguendo, dalle prime ore di oggi, una decina di ordinanze di custodia cautelare nei confronti di un’organizzazione nigeriana che controllava il traffico di droga nell’alto vicentino. All’operazione hanno partecipato oltre 100 militari, scrive Ansa.
I provvedimenti restrittivi scaturiscono da due indagini condotte, dall’ottobre 2019 all’agosto di quest’anno, dall’Arma di Schio, sotto la direzione e il coordinamento della Procura della Repubblica di Vicenza.
Le indagini, che sono state portate avanti con i metodi classici di investigazione, quali analisi dei tabulati telefonici, osservazione, pedinamento e ascolto delle dichiarazioni fornite dagli ‘assuntori’ individuati, non sono state facili per via della pandemia, ma hanno comunque portato gli investigatori ad accertare che le attività di spaccio venivano spesso condotte in luoghi aperti al pubblico, aree di aggregazione giovanile e anche luoghi frequentati da famiglie con bambini come i parchi giochi.
Sono state ascoltate molte delle persone che hanno comprato stupefacenti dall’organizzazione: oltre un centinaio tra cui anche ragazzi giovanissimi, per un giro d’affari stimato intorno ai 370.000 euro.
Mafia nigeriana tra Torino e Ferrara
L’ultima operazione contro la mafia nigeriana era stata effettuata dalla Polizia di Stato lo scorso ottobre. In quella occasione, una duplice operazione condotta rispettivamente dalle Squadre Mobili di Torino e di Ferrara aveva portato all’arresto di diversi cittadini nigeriani appartenenti al sodalizio criminale di stampo mafioso denominato “Viking” o “Norsemen Kclub International”, suddiviso in cellule locali (dette “Deck“) dislocate in numerose città italiane.
In tutto, erano state 31 le misure di custodia in carcere nell’operazione emiliana coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia (DDa) di Bologna. Ben 26 gli indagati per associazione di tipo mafioso.
Tra i destinatari delle ordinanze spiccavano numerosi personaggi posti al vertice del livello nazionale dell’organigramma dell’organizzazione mafiosa, che si occupa della gestione dello spaccio di stupefacenti e dello sfruttamento della prostituzione.
Nello specifico, a Ferrara è emerso un traffico di cocaina, destinata prevalentemente al Veneto, proveniente dalla Francia e dall’Olanda. Accertata la centralità della figura di Emmanuel ‘Boogie’ Okenwa, dj di musica afro beat, per le province di Ferrara, Padova, Treviso e Venezia. L’uomo, noto dj, controllava il territorio e dirimeva le numerose diatribe che scoppiavano tra associati di rango medio-inferiore, occupandosi anche di spedizioni punitive.