Il premier Mario Draghi ha scelto Genova per la sua prima visita dedicata a una città italiana. Prima tappa il porto, poi il parco sotto il nuovo viadotto sul Polcevera con il memoriale dedicato alla tragedia di Ponte Morandi: qui ha incontrato il comitato dei parenti delle vittime. Ancora, il cantiere del Terzo Valico, partenza del corridoio ferroviario transnazionale che dal Mediterraneo arriva fino al Mare del Nord. Un programma intenso, quello di questa mattina 9 febbraio per il presidente del Consiglio, preludio di altre visite nelle città italiane.
Il Presidente Draghi interviene alla presentazione dei progetti per lo sviluppo di #Genova e del suo porto.
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Draghi: “Genova modello di come si riparte dopo tragedia”
“La storia recente di Genova – e il coraggio dei genovesi – ci mostrano soprattutto come ripartire dopo una tragedia”. Così il premier Mario Draghi esordisce in visita a Genova. “Penso a quanto successo dopo il crollo del Ponte Morandi. Voglio esprimere di nuovo la vicinanza del Governo e mia personale ai familiari delle 43 vittime, ai feriti, ai loro cari. Oggi, come quattro anni fa, il loro dolore è il nostro dolore. E voglio ringraziare la struttura commissariale, le autorità locali, il senatore Renzo Piano e tutti” quelli coinvolti nella ricostruzione. Un esempio di collaborazione, rapidità, concretezza che è diventato un modello”.
“Sul viadotto Genova-San Giorgio e sulle strade che vanno verso il porto transitano – ha ricordato il premier riportato da Ansa – ogni anno centinaia di migliaia di tir e automobili. Se si escludono i passeggeri locali, dal porto di Genova passa più del 10% delle persone in transito nei porti italiani – 3,5 milioni nel 2019. Soltanto nel 2020, sono transitate 44 milioni di tonnellate di merci. Il sistema portuale di Genova e Savona è il primo in Italia per traffico di container da e verso terra, con un terzo del totale nazionale. Nel complesso, questi flussi generano ogni anno 10 miliardi di valore aggiunto e danno lavoro a più di 30 mila persone – 120 mila se consideriamo l’indotto”.
Il Presidente Draghi è in visita a #Genova. Nella sua prima tappa al Porto ha incontrato le autorità locali e ha potuto visionare i lavori per lo sviluppo del territorio: “Far crescere l’area portuale di Genova significa scommettere sul potenziale di questa città” pic.twitter.com/OPvRA1hH4o
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Draghi: “Il Pnrr ci permette di investire 500 milioni per la nuova diga foranea”
“Il Pnrr ci permette di investire 500 milioni per la nuova diga foranea. Investiamo nell’alta velocità e nel potenziamento del nodo ferroviario. Il terzo valico è un investimento che cambierà la storia di Genova. Ma procediamo anche con l’elettrificazione delle banchine. Voglio citare il sindaco Campart: “Bisogna recuperare il rapporto con il mare”.
L’expo del 92 ha segnato un momento di svolta con uno sviluppo sostenibile. Nel Pnrr sono previsti interventi per riqualificare quartieri, recuperare edifici confiscati alla mafia. Far crescere il porto di Genova va di pari passo con una città più vivibile e più vicina al mare. Lo spirito di rinascita che oggi vediamo a Genova è quello che vogliamo per tutta l’Italia”. Il premier ha parlato anche del caro energia: “Vediamo le difficoltà di famiglie e imprese, il governo sta preparando un intervento importante. La crescita sostenuta, equa e sostenibile è il primo elemento della stabilità. Tutti noi – aggiunge Draghi riportato da Il Secolo XIX – dobbiamo batterci per un’Italia affidabile, sostenibile e in crescita”.
Draghi sul caro bollette: “A breve intervento di ampia portata”
Per contenere il caro-bollette, il governo “sta preparando un intervento di ampia portata nei prossimi giorni”. A garantirlo è il presidente del Consiglio, Mario Draghi, spiegando che l’esecutivo “non dimentica il presente, e il presente oggi ci fa vedere una realtà caratterizzata dalle difficoltà che famiglie e imprese hanno per l’aumento dei prezzi dell’energia elettrica”. Il premier ha così annunciato l’intenzione dell’esecutivo per contrastare il caro-bollette dalla Radura della Memoria.
Signorini: “Meritiamo la scommessa del governo, vogliamo cambiare i porti di Genova e Savona”
Dal presidente dell’Autorità portuale Paolo Emilio Signorini il benvenuto tecnico al premier con una serie di slide precisissime: “Per noi è un onore averla qui. Le spiego perché l’attenzione del governo è ben riposta. Dai nostri porti passano 3,5 miliardi di euro di Iva. Parte da qui anche il traffico extra Ue persino del Triveneto. Vogliamo allargare il mercato di riferimento con la ferrovia. In dieci anni il traffico è quasi raddoppiato. Nel porto di Genova sono presenti grandi gruppi internazionali e solide realtà genovesi. La pandemia ha avuto un forte impatto: decrescita del traffico e ora rimbalzo nel 2021. Tutto questo sta creando effetti negativi ma il Pnrr consente di avere delle soluzioni. 2021 è stato l’anno più forte di sempre sulla movimentazione container. Abbiamo 2,3 miliardi di investimenti. Le riforme del Pnrr sono fondamentali: il tema della concorrenza è importantissimo e noi lo abbiamo anticipato. Crediamo di meritare la scommessa del governo per quello che abbiamo fatto fino ad oggi”.
#Agenda 🗓️ Il Presidente Mario Draghi, mercoledì #9febbraio, sarà in visita a Genova.
Qui il programma ⤵️https://t.co/oqNaVtbaA2— Palazzo_Chigi (@Palazzo_Chigi) February 8, 2022
Toti: “Abbiamo un grande programma di sviluppo”
Prima di Signorini ha parlato il governatore Giovanni Toti: “Presidente davanti a lei ci sono quella città e quella regione che non si sono mai fermati e hanno saputo ricostruire la dignità di un popolo insieme al ponte. La Liguria è alfa e omega del piano di ripresa nazionale: sono le code e i lavori sulle autostrade ma anche un grande programma di sviluppo. La politica si occupa più di spesa corrente che genera consenso che di ciò che riguarda il futuro. Ora invece stiamo facendo debito buono guardando alle nuove generazioni. Dopo le pandemie in passato ci sono stati grandi momenti di avanzamento, come l’umanesimo dopo la peste del 1300. Sappiamo bene cosa è la resilienza ma anche il progresso, spero che in futuro si potrà dire che siamo stati bravi a lasciare qualcosa per il nostro futuro”, ha concluso Toti.