“Il giorno più brutto della mia vita“. Non usa mezze parole Andrea Iannone, 31 anni, pilota motociclistico, attualmente in forza all’Aprilia. La sentenza arrivata dal Tas di Losanna è di quelle devastanti: quattro anni di sospensione dall’attività, dopo che i giudici hanno riconosciuto valide le tesi della Wada relative a un controllo antidoping al quale Iannone è risultato positivo. Faccenda risalente a circa un anno fa, 17 dicembre 2019, quando nelle urine del pilota sarebbe stata trovata traccia di drostanolone, sostanza proibita dall’antidoping. Tracce riferibili, secondo le analisi, al Gp della Malesia del novembre dello stesso anno. La Federazione internazionale di motociclismo aveva immediatamente deciso la sospensione. Oggi, quasi 12 mesi dopo, la sentenza.
Annunciato ricorso
Iannone non potrà tornare in sella alla sua moto, in competizioni ufficiali, fino al 17 dicembre 2023. Una vita per il trentunenne di Vasto, che accoglie la decisione dei giudici dicendosi distrutto, come confermato anche dal suo legale Antonio De Rensis. “Ho visto delle cose brutte nella mia vita, però questa è terribile. Ci sono argomentazioni e ricostruzioni dei fatti palesemente false. Si è voluto colpire tutto lo sport italiano“. L’avvocato ha comunque annunciato che presenteranno ricorso presso il Tribunale civile elvetico.
Il messaggio di Iannone
Il pilota ex Ducati (in sella alla quale arrivò quinto in Moto Gp nel 2015) affida ai social la sua frustrazione per un verdetto che definisce ingiusto. “Mi hanno strappato il cuore separandomi dal mio grande amore. Le motivazioni sono prive di senso logico e con dati di fatto sbagliati. Per questo ci sarà luogo e tempo opportuni… Perché di certo non mi arrendo. Sapevo di affrontare i poteri forti, ma speravo. Speravo nell’onestà intellettuale e nell’affermazione della giustizia. In questo momento soffro come di più non potrei. Ma chi ha cercato di distruggere la mia vita, presto capirà quanta forza ho dentro il cuore. La forza dell’innocenza e soprattutto… la coscienza pulita. Una sentenza può modificare gli eventi, ma non l’uomo”.