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Diamond Princess, un italiano positivo al Coronavirus

Un italiano, postivo al coronavirus, è stato segnalato sulla nave da crociera Diamond Princess. A confermarlo è la Protezione Civile che, in una nota, ha fatto sapere che “al momento, dagli esami sanitari effettuati a bordo della nave, un cittadino italiano risulta positivo al test del Coronavirus. Il lavoro delle autorità coinvolte proseguirà per assicurare il tempestivo rientro di tutti i nostri connazionali, garantendo tutte le procedure di sicurezza necessarie“. Prosegue, intanto, il lavoro dei Ministeri degli Esteri, della Salute e della Difesa per riportare in Italia tutti i connazionali imbarcati sulla nave ferma in quarantena nella baia di Yokohama, in Giappone.

Lo sbarco

Inizierà domani, mercoledì 19 febbraio, e si completerà entro tre giorni il processo di sbarco dei passeggeri risultati negativi al coronavirus dalla Diamond Princess, la nave da crociera ancorata nella baia di Yokohama, in Giappone.  Lo ha detto il ministro della Salute, Katsunobu Kato, durante una conferenza, confermando che i test sono stati condotti su tutti i circa 3.200 passeggeri della nave, e gli esiti dei laboratori sulla totalità degli occupanti verranno resi noti entro venerdì. Il ministro ha aggiunto che tutti i passeggeri della Diamond Princess hanno espresso la volontà di tornare a casa prima possibile e che il ministero assisterà le persone interessate per fare in modo che il loro viaggio sia completato nel modo più agevole possibile. A bordo ci sono 35 italiani (25 sono membri dell'equipaggio) che non risultano infettati. I contagiati sono 454, mentre sono 53 le persone contagiate nel resto dell'arcipelago, con sette nuovi casi accertati nella giornata di lunedì.

Westerdam

C'erano anche cinque italiani a bordo della Westerdam, la nave da crociera respinta dalle Filippine dopo esser partita da Singapore che trasportava almeno una persona affetta dal coronavirus, ma i cui passeggeri sono stati fatti comunque sbarcare in Cambogia senza controlli approfonditi e senza alcuna forma di quarantena. A confermarlo a Repubblica è l'ambasciatore del nostro Paese in Thailandia, Lorenzo Galanti, che ha seguito il dossier “a distanza” visto che Roma non ha un'ambasciata in Cambogia: “Ci risulta che siano ripartiti, non abbiamo più ricevuto richieste di assistenza da parte loro”. Gli italiani dunque sarebbero parte del primissimo gruppo di passeggeri lasciati scendere dalla nave venerdì scorso, prima che il contagio a bordo fosse noto, e che ora le autorità dei rispettivi Paesi stanno in ogni modo cercando di rintracciare per assicurarsi che non siano portatori del virus. Due dei cinque sono italo-brasiliani residenti in Brasile, ed è probabile che si siano diretti lì. Gli altri tre invece potrebbero essere in Italia. A Hong Kong 3.600 persone sono rimaste confinate per giorni a bordo di un'altra nave da crociera, la World Dream, dopo che tre ex passeggeri – tutti di nazionalità cinese – erano risultati positivi al coronavirus. Lo scorso 9 febbraio le autorità sanitarie di Hong Kong hanno deciso che i 1.800 passeggeri e l’equipaggio della nave da crociera potevano ripartire: i test effettuati su tutti avevano dato esito negativo, come detto da Leung Yiu-hong, a capo della divisione sanitaria dell’Amministrazione portuale.

La morte di Liu Zhiming

La Commissione sanitaria municipale di Wuhan (epicentro della diffusione del Coronavirus) ha confermato che Liu Zhiming, direttore del Wuchang Hospital di Wuhan, è morto questa mattina a 51 anni. Una news online della tv statale Cctv ha scritto che il personale medico inviato dal Beijing Xiehe Hospital aveva riferito che Liu era deceduto per il coronavirus alle 10:30 locali (3:30 in Italia) dopo il fallimento di tutti i tentativi per salvargli la vita. La Commissione, in seguito, ha fissato l'ora del decesso alle 10:54, quando già da ieri notte sera si erano diffuse le voci sulla sua morte. “Il dottor Liu del Wuchang è il primo direttore sanitario ucciso dal coronavirus. Riposi in pace”, ha scritto il giornale del Partito nel suo account web. Liu “ha preso parte alla battaglia contro il nuovo virus sin dall’inizio” e ha portato “un importante contributo nel lavoro di contrasto e controllo” dell’epidemia, si legge in una nota ufficiale. La Commissione sanitaria centrale nei giorni scorsi aveva annunciato che il personale sanitario ha subito 1.716 contagi e 7 morti. Il numero si è alzato a 3.019. Tra questi, anche il dottor Li Wenliang, l’oftalmologo morto lo scorso 5 febbraio. Il medico, che era stato infettato da un paziente, aveva cercato per primo di dare l’allarme sull’epidemia, ma era stato censurato.

Vittime

E' salito a 1.800 il bilancio delle vittime del Coronavirus. Lo rende noto il governo cinese. Secondo gli ultimi dati, le vittime sono passate a 1.800 a causa della morte di altre 93 persone nella regione dell'Hubei, epicentro del virus. In base al bilancio giornaliero della commissione sanitaria provinciale, inoltre, ci sono stati 1.807 nuovi casi, un dato in calo rispetto al giorno precedente, quando i contagi registrati erano 1.933.

Il monitoraggio della Protezione Civile

Nell'ambito delle attività messe in campo per fronteggiare l’emergenza coronavirus sul territorio nazionale, prosegue la sorveglianza sanitaria dei passeggeri provenienti dall’estero in tutti gli aeroporti italiani. Dall’inizio delle attività di controllo sanitario – lo scorso 5 febbraio su tutti i voli internazionali in arrivo – sono stati monitorati 13.006 voli e 1.526.391 passeggeri. Lo ricorda una nota diffusa nel pomeriggio di ieri dal Dipartimento di Protezione civile. Medici e volontari di protezione civile sono impegnati nei controlli sanitari dei passeggeri in arrivo negli scali aeroportuali. Il sistema di monitoraggio prevede l’impiego di team misti composti da personale medico dell’Ufficio di sanità marittima aerea e di frontiera – Usmaf – e da volontari delle organizzazioni nazionali e regionali di protezione civile e della Croce Rossa Italiana, con il supporto dei presidi medici aeroportuali. La temperatura corporea viene rilevata da termometri laser e dove presenti da termoscanner. “Nella sola giornata di ieri, 16 febbraio, sono stati sottoposti al rilevamento della temperatura corporea 161.574 passeggeri garantendo la sorveglianza sanitaria su un totale di 1.328 voli in arrivo. Per nessuno dei passeggeri monitorati – si legge in una nota del Dipartimento della Protezione civile – si è resa necessaria l’applicazione del protocollo sanitario, definito dal ministero della Salute, e previsto in caso di sospetto coronavirus”.

Via i dazi

Per contrastare più efficacemente l'epidemia del coronavirus, laa Cina da deciso l'esenzione dai dazi addizionali – imposti durante la guerra commerciale tra i due colossi – sull'import di attrezzature mediche provenienti dagli Stati Uniti che includono strumenti per il monitoraggio del paziente, le trasfusioni di sangue e gli strumenti per misurare la pressione del sangue. Dal 2 marzo saranno accettate le domande delle società domestiche importatrici per ottenere l'esenzione dai dazi

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