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Di Maio: “Il 15 giugno segnerà il d-day. Il governo non cadrà”

Il ministro degli Esteri spiega la strategia per la ripartenza europea e assicura pieno sostegno al premier Giuseppe Conte

“Adesso come Farnesina siamo concentrati principalmente su due fronti: sbloccare i flussi turistici da altri Paesi Ue in modo da far arrivare in Italia più turisti stranieri possibile. E poi c’è il capitolo export”, sottolinea il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio. Il titolare della Farnesina, in un’intervista alla Nuova Sardegna, spiega che si sta occupando di “tutta la parte relativa ai flussi turistici con i Paesi esteri. Perché in pieno spirito europeo non potevamo accettare accordi bilaterali. Tutti quei Paesi che in prima battuta avevano chiuso all’Italia adesso stanno ritornando sui propri passi. Nelle prime settimane di giugno nel nostro Paese sono iniziati ad arrivare i primi turisti. E questo per noi è fondamentale”. E “in questo modo riusciamo a rimettere in moto l’economia, dando ossigeno a negozianti, ristoratori, albergatori, artigiani. Il turismo da sempre per l’Italia è un grande serbatoio economico“. Di Maio anticipa che, dopo i viaggi in Germania, Slovenia e Grecia, si recherà in visita in Svizzera “nei prossimi giorni” proprio nell’ambito degli sforzi per superare queste “difficoltà'” negli spostamenti dai Paesi esteri in cui “mercati importanti per il nostro Paese rischiano di rimanere chiusi per questioni di sicurezza”. E aggiunge Di Maio: “Ho ricevuto rassicurazioni da tutti che dal 15 giugno ci si potrà spostare da e verso l’Italia. La data del 15 giugno segnerà il d-day, la ripartenza europea“.

Restrizioni

L’Unione europea annuncia l’intenzione di allentare il divieto ai viaggi non essenziali verso il continente, con studenti stranieri, cittadini di Paesi terzi che normalmente vivono in Europa e alcuni lavoratori altamente qualificati probabilmente esentati dalle restrizioni gelate al coronavirus dal 1 luglio. Dopo che il virus ha iniziato a diffondersi in tutta Europa a marzo, l’Ue ha gradualmente esteso il divieto a tutti i viaggi non essenziali nei 27 Paesi membri oltre a Islanda, Liechtenstein, Norvegia e Svizzera, fino al 15 giugno. Mentre la zona di libera circolazione interna dovrebbe essere di nuovo perfettamente funzionante entro la fine di giugno, la Commissione europea raccomanda l’apertura delle frontiere esterne per dare una spinta alle economie, soprattutto al settore turistico. “Ovviamente dovremo tutti continuare a stare attenti, ma è giunto il momento di preparare concretamente le l’allentamento delle restrizioni con i Paesi la cui situazione sanitaria è simile a quella dell’Ue e per riprendere le operazioni sui visti”, afferma la commissaria agli Affari interni, Ylva Johansson. Mentre la diffusione del coronavirus si è attenuata in Europa, rimane alta altrove e vari Paesi impongono ancora divieti all’ingresso di alcuni cittadini europei, quindi la Commissione è riluttante a revocare tutte le restrizioni di viaggio. Esorta invece i Paesi europei a prendere decisioni coordinate su chi lasciar entrare e da dove, dato che i visti per l’area Schengen consentono viaggi in 26 Paesi, e a basare le loro azioni sui dati dell’Organizzazione mondiale della sanità e del Centro europeo per prevenzione e controllo delle malattie.

Esportazioni

Tanto turismo, col massimo impegno per abbattere le barriere e favorire l’arrivo di molti stranieri a partire dal 15 giugno, e la promozione delle nostre eccellenze nel mondo grazie all’accordo sull’export da 1,4 miliardi in cui la Sardegna può avere un ruolo da protagonista. E’ questa la ricetta per la ripartenza e il rilancio del Paese, coniugata con una particolare attenzione per la Sardegna,  Il ministro Di Maio evidenzia  che spazio potrà avere la Sardegna nel piano per il rilancio del made in Italy con l’accordo sull’export da 1,4 miliardi di euro: “Si tratta di un piano straordinario, mai fatto prima. Per riuscire a siglarlo abbiamo lavorato per mesi insieme al mondo delle imprese. Un grande lavoro di squadra che ha coinvolto 7 ministeri e oltre 100 associazioni di categoria“. Sugli Stati generali “saranno un importante momento di programmazione. Bisogna pianificare la ripartenza del Paese per rimettere in moto l’economia“. E sul governo, Di Maio assicura che in un momento così delicato non si può pensare a far cadere un governo.

 

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