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Di Maio colpito da un gavettone a San Giorgio a Cremano

Il gavettone è caduto dall'alto mentre il ministro faceva campagna per il Sì al Referendum per il taglio dei parlamentari

Un gavettone pieno di acqua è stato lanciato e ha colpito il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio. L’increscioso episodio contro una carica pubblica è avvenuto ieri sera a San Giorgio a Cremano, nei sobborghi di Napoli, mentre il ministro faceva campagna per il Sì al Referendum per il taglio dei parlamentari.

Tutto è accaduto in pochi istanti. Dopo aver salutato diverse persone accorse per strada a sostenerlo, il ministro si era fermato brevemente vicino ad un gazebo. Qui – come si vede nel video più in basso – è arrivata una pioggia d’acqua dall’alto, versata probabilmente dal terrazzo di qualcuno. Sorpresa per Di Maio che, comunque, non si è scomposto e ha proseguito la sua rappresentanza.

Sì al referendum

Prosegue la campagna per il Sì del ministro. Oggi, a Radio 24. Di Maio, Di Maio ha detto: “Il sì di domenica è un primo passo. Adesso abbiamo il taglio dei parlamentari, poi se volgiamo tagliare gli stipendi dei parlamentari da lunedì noi ci siamo, sono otto anni che lo facciamo. Se vogliamo fare le riforme costituzionali noi ci siamo”.

“Votando sì portiamo il livello dei parlamentari ai livelli europei”, ha ribadito. Quanto ad eventuali ripercussioni sul governo nel caso di una vittoria del ‘no’ al referendum Di Maio si dice “scaramantico”: “Io del no non ne parlo“, ha detto.

Qui il video del gavettone su Di Maio, pubblicato su Youtube dal Corriere della Sera.

Election Day

Nell’election day del 20 e 21 settembre, gli elettori sono chiamati a votare anche per il referendum costituzionale sul taglio dei parlamentari. I cittadini devono confermare o meno il testo della legge costituzionale che modifica gli articoli 56, 57 e 59 della Costituzione riducendo il numero dei parlamentari, già approvato dal parlamento. Non è richiesto il quorum di partecipazione del 50% più uno. Le principali motivazioni dei due fronti sono sollevate dai due diversi schieramenti in merito al quesito referendario opposte. In sintesi, riduzione dei costi e maggiore efficienza sul fronte del Sì. Riduzione della rappresentatività sul fronte del No. Qui l’elenco dei partiti schierati per il Sì, per il No, per il Forse.

Chiesa e voto

La Cei dal canto suo non ha dato indicazioni precise, lasciando ai fedeli libertà di cosienza e di voto. “Non tocca a me dare indicazioni ai cattolici in questo senso”, ha detto due giorni fa il segretario di Stato vaticano, il cardinale Pietro Parolin, interpellato dai giornalisti a margine di una conferenza all’ambasciata d’Italia presso la Santa Sede con il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte. “Se c’è una istanza – ha poi specificato – è la Conferenza episcopale italiana, ma io non credo che potrà dare una indicazione precisa, si potrà come si fa di solito: richiamarsi ai principi e ai valori e lasciare alle persone nella loro coscienza scendere nella pratica per un sì o per un no”.

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