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Di Maio: “Senza reddito c’è la rivoluzione”. Il j’accuse di Bonomi al Governo

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“Se durante questa pandemia non avessimo avuto il reddito di cittadinanza ci saremmo ritrovati davanti a una rivolta sociale, perché la fame crea rabbia. E l’aiuto alle persone in difficoltà è un gesto di pace”. Lo scrive il ministro degli Esteri Luigi Di Maio in un post su Facebook in occasione della Giornata Internazionale per la Lotta alla Povertà (PovertyDay), istituita dall’ONU nel 1992.

Il post di Di Maio

“Il 17 ottobre – inizia il post di Di Maio – è la giornata internazionale per la lotta alla povertà. Durante queste settimane, girando per l’Italia, ho avuto modo di ascoltare molte storie di vita reale. Di chi ha davvero sofferto. In molti ci hanno ringraziato per aver introdotto il reddito di cittadinanza così come il reddito di emergenza durante il lockdown“.
“Lasciatemi dire una cosa – prosegue -. Chi strumentalizza il reddito di cittadinanza in una fase così delicata per gli italiani ne fa solo una questione politica e mette in croce milioni di italiani che hanno sofferto davvero la fame. C’è gente che grazie a questa misura adesso è in grado di sfamare i propri figli: ha ritrovato un po’ di dignità”.
“Ovviamente è migliorabile. Chi prende il reddito deve lavorare per il bene collettivo, ma dovrà dare anche sostegno alle piccole e medie imprese. E stiamo lavorando per questo. Il momento è particolare, lo stiamo vedendo tutti. Il virus non è scomparso e i contagi stanno aumentando. Vanno adeguati tutti gli strumenti messi in campo dal governo per dare ulteriore sostegno agli italiani, incluso il reddito”.
“Ma se durante questa pandemia non avessimo avuto il reddito di cittadinanza ci saremmo ritrovati davanti a una rivolta sociale, perché la fame crea rabbia. E l’aiuto alle persone in difficoltà è un gesto di pace“.

Bonomi: “E’ ancora emergenza covid”

Usa parola forti sullo stato dell’economia italiana e sull’emergenza Covid il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, intervenendo stamattina al convegno dei Giovani Imprenditori.
“Nessuno di noi era preparato -esordisce, in riferimento alla pandemia -. Riconosco al Governo che non poteva essere preparato, nessuno se lo aspettava”. Affrontare la pandemia è stato “un ruolo immane, ma dall’emergenza bisognava pensare al futuro” e “purtroppo siamo ancora in emergenza, non ne siamo usciti“.
“Si sapeva di una possibile seconda ondata, ma cosa è stato fatto? Due terzi delle risorse messe in campo non sono state utilizzate. Qualcosa forse non ha funzionato”. Ed “ora siamo a dire: la curva è ripartita e non siamo in grado di monitorarla”.

Licenziamenti

Parlando del blocco dei licenziamenti il Governo, avverte Bonomi, deve “uscire da logiche politiche”; “abbiamo un Paese dove il Pil è in calo del 10%”. “Sediamo a un tavolo, confrontiamoci – dice -, ma usciamo da queste logiche politiche”. Anche il SURE – “Support to mitigate Unemployment Risks” – “è andato tutto a finanziare cig e blocco e licenzamenti, va bene in emergenza, ma guardiamo al futuro. Era giusto fare provvedimenti in emergenza” ma “quei soldi erano per le politiche attive del lavoro. Io voglio un Paese che torni a sognare, voglio dare un Paese migliore ai nostri figli”.

Miliardi alle imprese: “Io non li ho visti”

“Ho sentito dire: voi imprese avete preso 88 miliardi. Ho detto: 88 miliardi! Ma io non li ho visti. Forse come presidente di Confindustria mi sono distratto. E sono andato a vedere il conteggio” ha aggiunto il presidente Confindustria.
E spiega “Negli 88 miliardi ci sono le garanzie, ma quelli sono prestiti e i prestiti le imprese li ripagano, non sono come la P.a. che non paga i suoi debiti. Diventano un costo per lo Stato solo se l’impresa fallisce”.
“Poi ci hanno detto che c’è la cig. Ma, giustamente, e ci mancherebbe altro, la cig è sostegno ai lavoratori. Quei soldi non li avete dati alle impese, anzi le imprese hanno dovuto anticiparli quei soldi. Poi il presidente dell’Inps dice che siamo furbi. Siamo un po’ suscettibili – conclude Bonomi – quando ci chiamate furbetti quando poi i furbetti siete voi che non sapete gestire i vostri enti”.

Catalfo: “Stop licenziamenti? Solo con Cig”

Il vicepresidente degli industriali ha dal palco del convegno chiesto lo stop al blocco dei licenziamenti introdotto per l’emergenza Covid.
“Il blocco dei licenziamenti è stata una misura dura. Solo nel caso in cui si utilizza la cassa integrazione Covid ha senso che ci sia un blocco”, ha chiarito la ministra del Lavoro Nunzia Catalfo al convegno dei giovani di Confindustria.
Di avviso diverso da Confindustria i sindacati che nel chiedono la proroga. “C’è ancora l’emergenza – ha detto Furlan (Cisl) -. Revocarlo sarebbe un disastro sociale”.
Milena Castigli: