Crisi di Governo, Draghi al Senato: “L’unica strada per stare insieme è ricostruire insieme questo patto”

Stamani alle 9:30 sono all’ordine del giorno dell’Assemblea di Palazzo Madama le comunicazioni del Presidente del Consiglio dei Ministri, Mario Draghi. La seduta si è aperta alle 9:32.

Ore decisive per il Governo

Saranno decise tra poche ore le sorti del governo Draghi, con le comunicazioni del premier stamane al Senato, il voto di fiducia in serata, e la replica di giovedì alla Camera. Ieri Draghi è salito al Quirinale dopo un colloquio con il leader del Pd Letta e prima di un colloquio con i vertici del centrodestra, riuniti fino a tardi con Berlusconi a Villa Grande. Molte le spinte a Draghi perché resti, anche dai governisti Cinquestelle. Allarme di Moody’s e Fitch sull’economia in caso di crisi ed elezioni anticipate.

Le parole di Draghi al Senato

“Giovedì ho rassegnato le mie dimissioni nelle mani del Presidente Mattarella. Decisione seguita al venir meno della maggioranza di unità nazionale. Il Presidente ha respinto le dimissioni e mi ha chiesto di informare il Parlamento. Le comunicazioni di oggi mi permettono di spiegare una scelta tanto sofferta quanto dovuta”.

“Il presidente della Repubblica mi affidò l’incarico di premier con l’obiettivo di affrontare tre emergenze: pandemica, economica e sociale”, “tutti i principali partiti, con una sola eccezione, decisero di rispondere positivamente a quell’appello. Nel discorso che tenni in quest’Aula feci riferimento all’unità nazionale, che in questi mesi è stata la miglior garanzia di questo esecutivo e della sua efficacia. Ritengo che un presidente del Consiglio che non si è mai presentato davanti agli elettori debba avere il consenso più ampio consenso”.

“Grazie alle misure di contenimento sanitario, alla campagna di vaccinazione, ai provvedimenti di sostegno economico a famiglie e imprese, siamo riusciti a superare la fase più acuta della pandemia, a dare slancio alla ripresa economica”.

“Il pieno sostegno all’Ucraina ha mostrato come l’Italia possa e debba avere un ruolo di guida nell’Ue e nel G7. Allo stesso tempo non abbiamo mai interrotto la ricerca della pace, accettabile per l’Ucraina, sostenibile e duratura. Siamo stati fra i primi a impegnarci affinché Ucraina e Russia potessero lavorare insieme per uno spiraglio negoziale. I progressi della scorsa settimana sono incoraggianti”.

“Non abbiamo mai cessato la ricerca della pace. Ci siamo mossi con grande celerità per sganciarci dalla dipendenza del gas russo, frutto di scelte miopi e pericolose”.

“Il merito di questi risultati è stato vostro, della vostra disponibilità di mettere da parte le differenze e a voler lavorare per il Paese. La vostra è stata la migliore risposta all’appello del presidente della Repubblica”.

“L’Italia ha bisogno di un governo capace di muoversi con efficacia e tempestività su 4 fronti fra cui il Pnrr. Completare il Pnrr è una questione di serietà nei confronti dei cittadini”.

“Gli italiani hanno sostenuto le misure che di volta in volta abbiamo messo in campo, sono diventati veri protagonisti politiche, penso al paziente rispetto durante le restrizioni della pandemia, della vaccinazione, dell’accoglienza spontanea ai profughi ucraini accolti con affetto e solidarietà. Penso alle comunità locali con il Pnrr: mai come in questi momenti sono stato orgoglioso di essere italiano” [lungo applauso, ndr].

“L’Italia è forte quando è unita. Purtroppo, in questi giorni c’è stato uno sfilacciamento. Il desiderio di camminare insieme si è indebolito progressivamente. Non votare la fiducia è un gesto politico chiaro, non è possibile ignorarlo, equivale a ignorare il Parlamento e non è possibile contenerlo perché vuol dire che ognuno può ripeterlo, non è possibile minimizzarlo”.

“L’unica strada per stare insieme è ricostruire insieme questo patto con coraggio, altruismo credibilità. A chiederlo sono gli italiani. La mobilitazione dei cittadini è senza precedenti e impossibile da ignorare!”.

“Due appelli mi hanno colpito in particole: il primo quello di circa duemila sindaci. Il secondo, quello degli operatori sanitari”.

“Dobbiamo procedere spediti con le riforme che insieme agli investimenti sono li cuore” del Pnrr: “la riforma del codice degli appalti” punta a “tempi rapidi per le opere pubbliche. Dobbiamo tenere le magie lontane del Pnrr”.

“Quest’anno l’andamento della finanza pubblica è migliore delle attese e ci permette di intervenire senza nuovi scostamenti di bilancio”.

“Il disegno di legge” sulla concorrenza, che riguarda anche “i taxi e le concessioni balneari” deve “essere approvato prima della pausa estiva. Ora c’è bisogna di un sostegno convinto all’azione dell’esecutivo” non il sostegno a “proteste talvolta violente”.

Servono interventi per “assicurare livelli salariali dignitosi a fasce di lavoratori più in sofferenza. Il reddito di cittadina è una misura importante, ma può essere migliorato per favorire chi ha più bisogno e ridurre gli effetti negativi sul mercato del lavoro”. Lo ha detto il presidente del consiglio Mario Draghi nelle comunicazioni al Senato.

“Un’altra?”. Così urla polemicamente un senatore M5S nell’Aula di Palazzo Madama quando Mario Draghi dice che “c’è bisogno di una nuova riforma delle pensioni”. I senatori M5S non hanno mai applaudito alle parole del Premier.

“L’autunno scorso il Governo ha dato il via al disegno di legge delega per la revisione del fisco. Siamo consapevoli che in Italia il fisco è complesso e spesso iniquo. Per questo non abbiamo mai aumentato le tasse sui cittadini. Tuttavia per questo occorre procedere con uno sforzo di trasparenza. Intendiamo ridurre le aliquote Irpef a partire dai redditi medio-bassi; superare l’Irap; razionalizzare l’Iva”.

“I primi passi sono stati compiuti con l’ultima legge di bilancio, che ha avviato la revisione dell’Irpef e la riforma del sistema della riscossione. In Italia l’Agenzia delle Entrate-Riscossione conta 1.100 miliardi di euro di crediti residui, pari a oltre il 60% del prodotto interno lordo nazionale – una cifra impressionante. Dobbiamo quindi approvare al più presto la riforma fiscale, che include il completamento della riforma della riscossione, e varare subito dopo i decreti attuativi”.

“Dobbiamo portare avanti la transizione verso fonti pulite. La siccità e le ondate di calore anomale” impongono di “affrontare con serietà la crisi climatica”.

“Occorre continuare a impegnarci per cercare soluzioni negoziali a partire dalla crisi del grano e dobbiamo aumentare gli sforzi per combattere le interferenze della Russia e delle altre autocrazie nella nostra politica e nella nostra società. L’Italia è un Paese libero e democratico, davanti a chi vuole provare a sedurci col suo modello autoritario dobbiamo rispondere con la forza dei valori europei”.

“Siete pronti a ricostruire questo patto, a riconfermare quello sforzo fatto nei primi mesi e che poi si è affievolito? Questa risposta non dovete darla a me, ma agli italiani”, conclude Draghi.

La seduta è stata sospesa alle 10:20 e riprenderà alle 11:00 con la discussione generale che durerà 5 ore e mezza. Seguirà la replica di Draghi e le dichiarazioni di voto su eventuali strumenti di indirizzo. Il premier Mario Draghi ha lasciato il Senato e si è diretto alla Camera dove ha consegnato l’intervento sulle comunicazioni.

Milena Castigli: