Il procuratore capo della Corte penale internazionale, Karim Khan, ha aperto un’indagine su possibili crimini di guerra e crimini contro l’umanità in Ucraina. Le udienze si terranno presso il Palazzo della Pace a L’Aja (o L’Aia, nei Paesi Bassi) e, si legge nella nota, saranno dedicate alla richiesta dell’Ucraina di indicare misure provvisorie.
L’inchiesta, ha spiegato il procuratore riportato da TgCom24, esaminerà i presunti crimini commessi prima dell’invasione russa, ma ha aggiunto che “data l’espansione del conflitto negli ultimi giorni, è mia intenzione prendere in considerazione ogni crimine commesso da qualsiasi parte in conflitto, in qualsiasi parte del territorio”.
Indagine preliminare sugli eventi del 2014
La Corte ha già condotto un’indagine preliminare sui crimini legati alla repressione violenta delle proteste filo-europee a Kiev nel 2013-2014 e sulle accuse di crimini in Crimea, che la Russia ha annesso nel 2014, e nell’Ucraina orientale. “Sono soddisfatto che ci sia una base ragionevole per ritenere che presunti crimini di guerra e crimini contro l’umanità siano stati commessi in Ucraina dal 2014″, ha affermato il procuratore Khan.
Corte internazionale di Giustizia: il 7 e l’8 marzo udienze pubblicheIntanto si sta muovemendo anche la Corte internazionale di Giustizia, principale organo giudiziario delle Nazioni Unite. Il 7 e l’8 marzo si terranno udienze pubbliche sul “caso relativo alle accuse di genocidio ai sensi della Convenzione sulla prevenzione e la punizione del crimine di genocidio (Ucraina contro Federazione russa)”.
#Fiscal de la Corte Penal Internacional abre investigación sobre posibles crímenes de guerra y contra la humanidad en #Ucrania
El británico #KarimKhan dice:
''he confirmado q existe base razonable para proceder a la apertura de una investigación lo más rápidamente posible'' pic.twitter.com/YOa5yUOf5v— Silvia Marquez (@SilviaMarquez24) March 1, 2022
Nella sua richiesta di avviare un procedimento contro la Russia, l’Ucraina ha affermato che la Russia ha “falsamente affermato che si sono verificati atti di genocidio” nelle regioni separatiste di Luhansk e Donetsk, aggiungendo che la Mosca ha successivamente dichiarato e attuato una “operazione militare speciale” contro Kiev.
