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Covid e ristorazione, la Coldiretti lancia l’allarme: “Miliardi di perdite”

Sono 234 mila i bar, i ristoranti, le pizzerie e gli agriturismi chiusi a causa del lockdown nelle nuove regioni arancioni e rosse

Sono 234 mila i bar, i ristoranti, le pizzerie e gli agriturismi chiusi a causa del lockdown nelle nuove regioni arancioni e rosse, con una perdita di fatturato mensile di almeno 4,6 miliardi con un effetto a valanga sull’intera filiera per il mancato acquisto di alimenti e vino. E’ quanto emerge da un’analisi della Coldiretti sulle conseguenze della nuove classificazione delle aree di elevata gravità e massima gravità.

Le nuove zone arancioni e rosse

Da mercoledì 11 novembre, infatti, cinque Regioni – Abruzzo, Basilicata, Liguria, Toscana e Umbria – passeranno dal livello giallo (di moderata gravità) a quello arancione (elevata gravità). Con l’ordinanza firmata ieri, inoltre, domani passerà di fascia anche la Provincia autonoma di Bolzano che diventerà zona “rossa”, vale a dire di “massima gravità”.

Le nuove restrizioni colpiscono in primis proprio il settore della ristorazione e quello della cultura: bar, ristoranti, locali, pub, gelaterie e pasticcerie sono sempre chiusi ma potranno continuare a vendere cibo da asporto dalle 5 alle 22 o consegnarlo a domicilio. Chiusi anche musei, biblioteche, cinema, teatri, sale bingo e luoghi di aggregazioni varie.

L’allarme Coldiretti

La serrata imposta dalle misure anti-contagio si estende a regioni dove molto diffuso è il consumo alimentare fuori casa e colpisce il 38% di quelli esistenti, compresi oltre 16 mila agriturismi.

Nelle regioni dove si registrano livelli di elevata o massima gravità, ricorda la Coldiretti, sono sospese tutte le attività di ristorazione e, quindi, anche la somministrazione di pasti e bevande da parte degli agriturismi; mentre è consentita la sola consegna a domicilio e fino alle ore 22 anche l’asporto.

Gli effetti della chiusura delle attività di ristorazione si fanno sentire a cascata sull’intera filiera agroalimentare con disdette di ordini per le forniture di molti prodotti agroalimentari che trovano nel consumo fuori casa un importante mercato di sbocco.

Decreto ristori Bis

Il Governo ha avviato un piano di aiuti straordinari per venire incontro alle esigenze del settore del ristoro, uno dei più colpiti e, al contempo, tra i più trainanti dell’economia italiana. Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha infatti firmato oggi il decreto Ristori-bis, il nuovo pacchetto di aiuti per le attività e le famiglie colpite dalle nuove restrizioni anti-Covid. I nuovi aiuti ammontano a due miliardi e mezzo di euro.

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