E’ tornato a casa Nicola Piovani, compositore e musicista, genio delle colonne sonore, guarito dal coronavirus, che ha combattuto per cinque settimane in ospedale. Una disavventura che sembrava infinita, trascorsa nel Policlinico romano di Tor Vergata, che ringrazia per quanto fatto per lui. Un ringraziamento che riguarda “i medici, gli infermieri e tutto il personale del Policlinico di Tor Vergata che mi hanno curato con grande scrupolo e competenza, un ringraziamento speciale ai prof William Arcese, Maria Teresa Voso e Gloria Pane”.
Un ringraziamento ai medici
Ed è sempre a loro che, nel suo messaggio diramato su Twitter in cui annunciava la sua guarigione, ha voluto dedicare un pensiero: “Ho visto quanto lavorano, in quali difficoltà sono costretti a operare per curare chi soffre, chi non respira, e questo ha aumentato il mio disprezzo verso i negazionisti”. Nicola Piovani era entrato in ospedale a ottobre, dopo aver riscontrato i sintomi del coronavirus in forma piuttosto grave. “A metà ottobre sono stato ricoverato in ospedale perché positivo, con sintomi evidenti e preoccupanti. Ora dopo cinque settimane di isolamento ospedaliero, sono tornato a casa ‘negativo’, guarito e in buona forma”.
Piovani, una vita sulle note
Chissà, magari anche per tornare a comporre, una volta che la marea sarà passata. Ultimo lavoro, in ordine temporale, le musiche de Gli anni più belli, di Gabriele Muccino. Alle spalle, una carriera iniziata nel ’70 accanto a Marcello Aliprandi per La ragazza più bella, per poi proseguire con alcuni dei più grandi registi del Novecento. Da Monicelli (Il marchese Del Grillo) ai fratelli Taviani (La notte di San Lorenzo), per proseguire con Bertoletti, Moretti, Fellini, Tornatore, Magni, Michele Placido e anche Roberto Benigni, col quale lavorò ne La vita è bella. Il momento più alto, forse, della sua carriera. Un capolavoro che valse l’Oscar a entrambi. Fra i suoi ultimi lavori, anche l’Hammamet di Gianni Amelio.