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Covid, casi ancora in crescita nel mondo. Arcuri: “Curiamo le persone a casa”

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Il numero dei casi di contagio da coronavirus accertati nel mondo dall’inizio dell’emergenza sanitaria è pari a oltre 40 milioni 729.000. Lo si apprende dall’ultimo bollettino della Johns Hopkins University.

Le persone decedute a causa della pandemia sono 1 milione 124.027. Stati Uniti, Brasile e India sono ancora i Paesi più colpiti. Negli Usa, secondo l’agenzia di controllo sulla sanità pubblica, nel 2020 sono morte quasi 300.000 persone in più rispetto alle attese basate sulle serie storiche.

Pazuello positivo

In Brasile 23.227 casi e 661 morti nelle ultime 24 ore. Anche il ministro della Salute brasiliano, Eduardo Pazuello si è ammalato di Covid-19. Lunedì il ministro aveva saltato un evento pubblico con il presidente Jair Bolsonaro.

Arcuri: “Curiamo le persone a casa”

Rispetto a marzo “siamo in un altro mondo, ora il contagio è molto più distribuito. Non penso che tutta l’Italia sia uguale: serviranno sempre di più risposte differenziate e un coordinamento puntuale fra Stato e amministrazioni locali”. Ad affermarlo in un’intervista a ‘Il Corriere della Sera‘ è il commissario straordinario all’emergenza Covid-19 Domenico Arcuri.

“Il senso di ciò che abbiamo imparato – dice – è rintracciare il virus sempre prima, curare le persone a casa sempre di più. I medici di base devono poter fare i test nelle case e curare lì il più possibile i malati, visto che ormai i protocolli sono standardizzati”.

Inoltre, dice Arcuri, “facciamo ormai stabilmente oltre 100 mila tamponi molecolari al giorno e ci stiamo attrezzando per chiudere il gap fra domanda e offerta. Daremo alle Regioni molto presto la possibilità di arrivare a 200mila. Stiamo chiudendo l’offerta pubblica per i test rapidi antigenici e ne compreremo 10 milioni, non più 5″.

In generale, rispetto alle spese che sta sostenendo, Arcuri afferma: “Il totale dei miei impegni è di 2,89 miliardi, più 447 milioni di contratti ereditati dalla Protezione civile. Inoltre, dispongo di 1,41 miliardi per il potenziamento della rete ospedaliera. Poi 125 milioni per vaccini, test sierologici, antigenici e molecolari rapidi e 461 milioni per le scuole. Di tutte queste risorse 190 milioni vengono dalle donazioni, il resto dal governo”.

Nodo scuola

Arcuri difende il lavoro che è stato fatto sulle scuole: “I contagi degli studenti sono lo 0,15%, cinque volte sotto la media italiana; dei docenti lo 0,32%, dei non docenti lo 0,28%. La scuola oggi è uno dei luoghi più protetti”. Ma non si è pensato ai bus per fare arrivare i ragazzi: “A me – risponde il commissario – è stato chiesto di aiutare a riaprire le scuole in sicurezza”.

Milena Castigli: