Il Karnataka, lo stato dell’India più colpito dalla nuova variante di Covid-19 (denominata appunto “variante indiana”) entrerà in lockdown da domani – 27 aprile – per quindici giorni.
Lo ha annunciato il governatore di Karnataka, B.S. Yediyurappa, su Twitter sottolineando che tutti gli spostamenti saranno proibiti e che nemmeno i mezzi pubblici saranno autorizzati a muoversi. Il Karnataka – Stato federato dell’India sud-occidentale, conta oltre 61 milioni di abitanti. La capitale e metropoli più grande dello Stato è Bangalore, posta nell’estremo sud-est del Paese, una nota località turistica.
I have been discharged from the hospital today and I thank you all for your support and good wishes. pic.twitter.com/xhhHolBtEj
— B.S. Yediyurappa (@BSYBJP) April 22, 2021
Proprio a Bangalore (o Bengaluru) è stata registrata la forte impennata di casi degli ultimi giorni. Il Karnataka è comunque solo il terzo stato più colpito, dopo il Maharashtra e l’Uttar Pradesh, ed è seguito dal Kerala: secondo il ministero alla Salute, in questi quattro Stati si concentra più della metà di tutti i casi attivi nel Paese.
India nuovo epicentro mondiale della pandemia di coronavirus
L’India ha registrato ieri più di 353 mila nuova infezioni in 24 ore, facendo del Paese il nuovo epicentro mondiale della pandemia di coronavirus. I decessi, solo ieri, sono stati 2.808, mai così tanti in un giorno solo.
Il totale dei contagi – secondo la John Hopkins University – ha superato i 17 milioni: 17.313.163. Quello delle vittime è arrivato a 195.123. Ma quello che preoccupa non è tanto il numero totale dei positivi, 17 milioni (dato comunque fortemente sottostimato) su una popolazione di oltre un miliardo di abitanti. Ma che, per passare da 16 a 17 milioni di casi ci sono voluti solo tre giorni. In una settimana se ne sono aggiunti più di 2,2 milioni e gli esperti dell’Istituto indiano di tecnologia (Iit) di Kanpur ora prevedono il picco tra il 14 e il 18 maggio, con circa 440 mila nuove infezioni e 3,8-4,4 milioni di casi attivi.
La variante indiana minaccia l’Europa
“colpevole” di questo innalzamento repentino di contagi, ricoveri e decessi è nuova – ennesima – variante del virus Sars-Cov2, quella “indiana”. Scoperta solo lo scorso ottobre, nel giro di pochi mesi è riuscita a mettere in ginocchio le strutture sanitarie indiane, già appannaggio dei soli pochi ricchi del Paese, e che minaccia l’Europa. Tanto che il ministero della Salute italiano vieta l’ingresso in Italia a chi è stato in India negli ultimi 14 giorni.
Ospedali al collasso e aiuti internazionali
Il problema degli ospedali è la mancanza di ossigeno. Nella capitale New Delhi muore una persona ogni quattro minuti ed è un dramma anche la sepoltura, tanto che molti corpi vengono bruciati in strada.
Il Paese guidato dal premier Narendra Modi corre ai ripari. Nello stato del Tamil Nadu, una riunione di tutti i partiti ha deciso all’unanimità di riattivare lo stabilimento della Sterlite, chiuso dal 2018 perché inquinante, per produrre ossigeno per almeno quattro mesi.
Sia gli Stati Uniti che il Regno Unito hanno offerto aiuti immediati, anche se non è chiaro se il presidente Usa Joe Biden offrirà all’India parti delle dosi del vaccino AstraZeneca che ha in stock. Il premier britannico Boris Johnson ha fatto sapere che nove aerei carichi di ventilatori, ossigeno e di dispositivi di protezione sono già in volo verso l’India.