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Covid-19, Papa Francesco: “Non dimentichiamo i carcerati”

Le parole del Pontefice gettano luce sull'emergenza carceri. Lettera delle associazioni cattoliche: "Ampliare la detenzione domiciliare"

Il Papa ricorda l’inferno delle carceri in questa emergenza di coronavirus: “I fratelli e le sorelle che sono in carcere soffrono tanto, soffrono per l’incertezza di quello che accadrà dentro le carceri. Penso alle loro alle loro famiglie, a come stanno, qualcuno magari è malato, manca qualcosa: stiamo dunque vicini ai carcerati con la preghiera. Soffrono di tanta incertezza e dolore” ha detto il Pontefice nella sua omelia a Santa Marta questa mattina.

Sconto di pena

Il pensiero di Francesco va dritto agli ultimi, i “dimenticati” che quest’emergenza rischia di offuscare maggiormente. Non entra a gamba tesa nel dibattito sullo sconto di pena di questi giorni, ma il suo è un appello di umanità e misericordia. Nei giorni scorsi, riferendosi al sovraffollamento in caso di contagi, un gruppo di associazioni cattoliche aveva inviato il Governo Conte di “mettere in campo con urgenza e senza esitazioni dei provvedimenti che consentano di affrontare in maniera adeguata e nei tempi necessari il rischio del diffondersi del contagio da Covid-19 in carcere”. La proposta è quella di fare uscire le persone fragili e chi ha un fine pena breve, ampliando la detenzione domiciliare speciale per liberare spazi all’interno degli Istituti di pena, in un momento in cui lo spazio è essenziale per fermare la diffusione dell’epidemia: “Non bastano i presidi sanitari. In un luogo chiuso come il carcere occorrono provvedimenti coraggiosi e decisi a tutela di tutti”.

Mancanza di mascherine

All’appello, firmato dalla Caritas diocesana di Roma, i cappellani degli Istituti penitenziari di Roma, l’Ispettore generale dei Cappellani penitenziari, la Comunità di Sant’Egidio, Sesta Città rifugio , VoReCo e i Gruppi di Volontariato Vincenziano, si giustappone il decreto legge sulle carceri contenuto nel “Cura Italia”: secondo l’Associazione Antigone, si tratterebbe di una serie di “misure inefficaci” nel caso di contagio nei centri penitenziari. “Soffrono l’incertezza” ha ricordato Papa Francesco nell’omelia. Nei giorni scorsi, la Polizia Penitenziaria ha denunciato la mancanza di mascherine del tipo FFP2/FFP3 tanto quanto disinfettanti ed altri presidi di sicurezza nelle carceri. In questa situazione, la già critica detenzione nelle carceri italiane potrebbe diventare un’ulteriore emergenza, difficile da gestire.

Poliziotti con mascherine

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