Covid-19 in case di riposo e dormitori: situazione fuori controllo

Logo Interris - Rimini, a 101 vince la battaglia con il Covid-19

Logo INTERRIS in sostituzione per l'articolo: Rimini, a 101 vince la battaglia con il Covid-19

Sono drammatiche le notizie che arrivano dai dormitori e dalle case di cura per anziani in varie parti d’Italia. Stamattina sono state ultimate le operazioni di sgombero dei pazienti della casa di riposo “San Martino” di Messina dove è morta una ultra ottantenne e sono stati trovati positivi 7 anziani su 13, ricoverati nei vari ospedali locali.

Soleto

Terribile la situazione vissuta dagli ospiti della casa di riposo La Fontantella di Soleto, in provincia di Lecce, dove – su 87 anziani ospiti – circa 80 sono risultati positivi al Covid-19. Tra questi, 8 persone che non ce l’hanno fatta, forse non solo a causa del coronavirus, ma per stenti. A complicare il loro quadro clinico infatti è stata anche la condizione in cui sono stati trovati, alcuni di loro erano disidratati e deboli, rimasti senza acqua e senza cibo per oltre due giorni. Sul comodino di alcuni anziani allettati, ricostruisce Repubblica, incapaci di mangiare e bere da soli, sono stati trovati i vassoi ancora pieni. Il sindaco di Soleto, Graziano Vantaggiato, lo scorso 25 marzo aveva messo un’ordinanza urgente obbligando la Asl ad intervenire nella struttura dopo che il gestore privato non aveva più garantito l’assistenza. Ma quando il sindaco con il personale sanitario è entrato nella casa di riposo ha trovato una situazione indicibile. “C’era gente che non beveva e mangiava da due giorni – racconta Graziano Vantaggiato – gli anziani mi chiedevano l’acqua e le medicine. Ora attendo di conoscere i verbali della Asl sui decessi che ci sono stati nei giorni a seguire per capire che cosa è realmente accaduto”.

Bergamo

Presso la Fondazione Sant’Andrea a Clusone, casa di riposo in provincia di Bergamo, nelle scorse ore sono morti altri due 2 ospiti sui 150 presenti nella struttura. In totale, circa un terzo degli anziani presenti potrebbe dunque essere morto a causa del Coronavirus, anche se nessun referto li ha mai identificati come Covid positivi. Nessuno infatti li ha sottoposti a tamponi, secondo quanto ha raccontato all’Ansa Katia, infermiera della struttura che ora attende anche l’arrivo di pazienti Covid dimessi dagli ospedali.

Torino

Al dormitorio di via Reiss Romoli di Torino molti degli ospiti, così come gli operatori, una decina di persone, hanno accusato i sintomi propri del Covid-19. In pochi giorni all’interno del dormitorio sono così rimasti in quattro, le ultime cinque persone sono state portate via stamattina in ambulanza. La struttura è al momento inaccessibile, agli ospiti viene passato il cibo senza alcun contatto. “Fino a quando potevamo operare – spiegano dal dormitorio – abbiamo utilizzato mascherine e altri dispositivi di protezione da noi reperiti, nessuno ci ha dato nulla. La richiesta adesso è potere avere strutture idonee che siano in grado di garantire una quarantena, con stanze separate e bagni singoli. Siamo operatori sociali non sanitari, abbiamo bisogno di aiuto“.

Catanzaro

Problemi anche in un’altra struttura del Sud Italia. E’ infatti salito a 15 il numero dei decessi tra gli ospiti della casa di cura per anziani di Chiaravalle Centrale (in provincia di Catanzaro), diventata un focolaio di coronavirus. Qui, sono stati oltre 70, tra anziani degenti e dipendenti della struttura, i casi di contagio riscontrati dalla Asl. Le ultime vittime sono due uomini di 86 e 78 anni. Sono morti, tra ieri sera e questa notte, al Policlinico universitario “Mater Domini” di Catanzaro, dove sono ricoverati  gran parte degli ospiti della  struttura risultati positivi al Covid-19.

Milena Castigli: