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Covdi-19, sulla Costa Diadema sono 329 i positivi

Interviene il sindaco di Piombino Francesco Ferrari esprimendo preoccupazione per la rapidità nella gestione dei tamponi

Il caso della nave da crociera Costa Diadema attraccata dal 30 marzo al porto di Piombino in Toscana torna a far discutere. Dopo i test sierologici che hanno indicato 329 casi di positività, ora è il momento dei tamponi ma demandarli alle Asl “Rischierebbe di pregiudicare l’attività dei medici” secondo il sindaco di Francesco Ferrari.

I test sierologici

“E’ stato eseguito il test sierologico per il coronavirus su tutti i membri dell’equipaggio della Costa Diadema: dei 1255 esami, 329 sono risultati positivi“. Ai test dovrà seguire il tampone per verificare se davvero ci siano contagi da Covid-19. A riferirlo,su Facebook è il sindaco di Piombino Francesco Ferrari precisando che il dato include i 5 pazienti ricoverati nei primissimi giorni in cui la nave da crociera è stata nel porto di Piombino. “Rispetto alle iniziali previsioni – prosegue il sindaco – i tempi per completare le operazioni di sbarco dei membri dell’equipaggio si sono allungati, sia a causa del numero di soggetti risultati positivi al test del sangue che delle difficoltà riscontrate dalla Farnesina nell’organizzazione dei rimpatri degli stranieri nei propri Paesi d’origine”.

La preoccupazione per i tamponi

Al momento sulla nave sono ancora presenti circa mille persone, altri sbarchi sono previsti nei prossimi giorni. “Preoccupa ora la decisione che i tamponi per gli oltre 300 positivi siano effettuati da Asl”, perché, aggiunge il sindaco,”rischierebbe di ritardare, se non addirittura pregiudicare, l’attività che i medici e gli infermieri stanno portando avanti nell’intera Val di Cornia sull’esecuzione dei tamponi dei relativi abitanti e, questione ancor più delicata, la ricerca epidemiologica e la ricostruzione dei contatti dei soggetti positivi”. Per Ferrari, dunque, “sarebbe preferibile, e questo è il nostro suggerimento, che i test fossero eseguiti dagli Uffici di sanità marittima e da Costa Crociere“.

L’intervento di Rixi

Sull’argomento era anche intervenuto il responsabile nazionale Infrastrutture della Lega, Edoardo Rixi, ha chiesto ai ministeri della Salute e delle Infrastrutture di rafforzare le unita’ sanitarie nei porti “dove sia previsto l’arrivo di navi da crociera di ritorno dall’estero”. “Non si possono lasciare navi, equipaggi e passeggeri senza certezze”, ha aggiunto.

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