Così ci si salva dal tumore al fegato

Logo Interris - LOTTA AL CANCRO: ITALIA PRIMA IN EUROPA PER NUMERO DI GUARIGIONI

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Per la prima volta viene ufficialmente dimostrata la validità del trapianto. E ciò “anche per quelle forme di tumore epatico che per la loro dimensione superano i limiti definiti dai ‘criteri di Milano’“. Si tratta dei parametri utilizzati comunemente in tutto il mondo per selezionare i pazienti candidabili al trapianto, elaborati anni fa dal gruppo di chirurghi e oncologi dell’Istituto dei tumori milanese. 

Efficacia

Lo studio è inequivocabile. Se le forme più avanzate di tumore vengono contenute nella loro estensione per sufficiente tempo e con sufficiente efficacia, il trapianto ottiene risultati analoghi a quelli osservati per le forme più iniziali di tumore. I risultati di questo studio elevano la credibilità della chirurgia oncologica in generale e portano l’evidenza del trapianto come cura del cancro al livello scientifico più alto in assoluto.

Qualità

Sino ad oggi una tale dimostrazione di qualità ed efficacia non era mai stata ottenuta a livello internazionale, spiega all’Adnkronos Vincenzo Mazzaferro. Il professor Mazzaferro è il direttore della Struttura complessa di Chirurgia generale a indirizzo oncologico 1 (Epato-gastro-pancreatico e trapianto di fegato) e ideatore e coordinatore dello studio.  I risultati emersi, per la prima volta, documentano che, sulla base della risposta alle terapie loco-regionali contro i tumori epatici, oggi possono essere candidati al trapianto anche pazienti con forme intermedie o avanzate. Le stesse  forme che fino ad ora venivano escluse da questa opzione.

Metastasi al fegato

Lo studio ha coinvolto 74 pazienti tra i 18 e i 65 anni di età, con carcinoma epatocellulare, senza metastasi, sottoposti a varie terapie per ridurre le dimensioni del tumore. I pazienti sono stati quindi assegnati a due gruppi. Il primo è stato sottoposto al trapianto di fegato e il secondo ha continuato ad essere seguito con le altre terapie non chirurgiche disponibili. Lo studio rappresenta una pietra miliare nella storia delle terapie per il carcinoma epatocellulare e cambia l’attuale paradigma nel trattamento di questa importante forma tumorale. I risultati confermano che il trapianto di fegato può essere parte della cura di questo tumore in qualsiasi momento della sua storia. “In qualsiasi momento si osservi una sufficiente risposta alle cure per un sufficiente periodo di tempo“, precisa il professor Mazzaferro.

Gianluca Franco: