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Cosa accade nelle famiglie se le scuole e gli asili non riaprono

La scelta delle famiglie si porrà fra l’interruzione del lavoro di un genitore (sospensione, disoccupazione, aspettativa non retribuita) e il pagamento di una babysitter full time

Sos famiglie. Senza scuole e asili a settembre, i genitori italiani temono di compromettere il proprio lavoro. Dichiarano di non riuscire più a sostenere la gestione dei bambini a tempo pieno e gli impegni professionali. A poche settimane dall’inizio del nuovo anno scolastico, i genitori condividono opinioni, timori e difficoltà su questo difficile rientro a scuola nel sondaggio di Yoopies, la piattaforma internazionale di incontro fra domanda e offerta di servizi alla famiglia.L'incognita per le famiglie è la riapertura delle scuole il 14 settembre

Famiglie in affanno

Senza la scuola a settembre, a repentaglio il lavoro dei genitori. Se il numero di casi di Covid-19 dovesse aumentare, le regioni non potranno garantire la riapertura delle strutture scolastiche. Quindi la didattica a distanza rimarrebbe l’unica opzione per riprendere le lezion. E per seguire il piano formativo. Come faranno i genitori a gestire e organizzare la loro agenda? Secondo l’indagine, il 56% dichiara che nessuno dei due genitori (o il genitore single) avrà la possibilità di rimanere a casa con i bambini. La scelta di queste famiglie si porrà, quindi, fra l’interruzione del lavoro di un genitore  (sospensione, disoccupazione, aspettativa non retribuita) e il pagamento di una tata full time. Andando in entrambi i casi ad incidere negativamente sulla stabilità economica della famiglia. “Dovrò cercare una baby sitter perché non abbiamo altri appoggi”. “Supplicherò la nonna di tenere la nipote. O mi metterò in aspettativa non retribuita”. “Uno dei due genitori chiederà l’aspettativa da lavoro limitando le entrate. E di conseguenza le uscite economiche da casa”. “Dovrò prendere una babysitter full time con un danno economico notevole visto che sono single”.

Smartworking

D’altra parte, anche il 44% che potrà rimanere in smartworking dichiara di trovarsi in grande difficoltà. E con un importante carico mentale che è già durato molti mesi. E che sul lungo periodo rischia di compromettere la carriera professionale e anche l’equilibrio psicologico della famiglia. Il 93.8% dei genitori in lavoro agile, teme di non essere più in grado di portare avanti i propri progetti lavorativi avendo i bambini a casa. Fra la gestione dei più piccoli, della didattica a distanza, della casa e dei pasti.

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