Terapie a confronto
L’Unione Medica Euro Mediterranea (UMEM) ,l’associazione medici di origine straniera in Italia (Amsi) ,il Movimento Internazionale Transculturale Inter professionale Uniti per Unire stanno raccogliendo tutti i dati ed esperienze positive e negative in Italia e in 72 paesi mettendo a confronto modalità di diffusione, diagnosi, terapia a domicilio, ospedalizzazione e terapia intensiva, guarigione e contagio di ritorno. La ricerca è basata sulle statistiche e esperienze delle ultime 3 settimane in 72 paesi. Sono stati messi a confronto i sistemi sanitari partendo dalla constatazione che “non c’è un sistema epidemiologo comune che unifichi i dati e le modalità di contare contagiati e morti“. Nei paesi arabi e africani il contagio è più lento e meno aggressivo con percentuali basse di contagio e di mortalità riconducibili ai vaccini anti malaria e alla cura dell’Aids. Incidono la percentuale alta di giovani, percentuale bassa di anziani, stile di vita e alimentazione, la temperatura elevata, la mancanza di ospedali affollati. E’ stata eseguita la maggior parte dei tamponi e delle cure a domicilio o per la strada.
Sos ospedali
Si è registrato un alto numero dei contagiati in Europa e in Africa dove la gente è andata numerosa in ospedali, nelle Rsa. Senza divisioni del percorso covid da non coivid. Per la cura dei contagiati si distinguono tre fasi: prima fase con sintomi lievi che si curano a casa, seconda fase con sintomi moderati, terza fase con sintomi gravi e necessità di ospedalizzazione. Per il 5% dei casi serve il ricovero nel reparto di emergenza e rianimazione. E’ in aumento continuo il numero dei pazienti curati a casa, dimessi dagli ospedali e dai reparti di rianimazione per le terapie che accelerano la guarigione: eparina, farmaci anti-malaria, antivirali, cortisone, antibiotici, vitamine, plasmaterapia e ossigenoozonoterapia.